La giovanissima attivista climatica svedese Greta Thunberg attaccata dai negazionisti e dagli haters
0Fake news e calunnie contro di Lei. «Vi spiego chi sono e perché lo faccio»
Dato che continuano le voci, le bugie e le continue deviazioni da fatti ben stabiliti, vi prego di condividere questo chiarimento appena aggiornato su di me e sul mio sciopero scolastico.
Nel maggio 2018 sono stata una delle vincitrici di un concorso di scrittura sull’ambiente bandito da Svenska Dagbladet, un giornale svedese. Ha fatto pubblicare il mio articolo e alcune persone mi hanno contattato, tra gli altri c’era Bo Thorén di Fossil Free Dalsland. Aveva una specie di gruppo con delle persone, soprattutto giovani, che voleva fare qualcosa per la crisi climatica.
Quando ho detto ai miei genitori dei miei piani non ne erano molto contenti. Non hanno sostenuto l’idea di uno sciopero scolastico e hanno detto che se lo avessi fatto avrei dovuto farlo completamente da sola e senza alcun sostegno da parte loro.
A molte persone piace diffondere voci che dicono che ho della gente “dietro di me” o che sono “pagata” o “usata” per fare quello che sto facendo. Ma non c’è nessuno “dietro” di me tranne che me stessa. Prima che avessi fatto conoscere loro la situazione, i miei genitori erano quanto di più lontano possibile da degli attivisti climatici.
La mia famiglia ha scritto insieme un libro sulla nostra famiglia e su come io e mia sorella Beata abbiamo influenzato il modo di pensare e di vedere il mondo dei miei genitori, soprattutto quando si tratta del clima. E sulle nostre diagnosi.
Perché o si limita il riscaldamento a 1,5 gradi C sopra i livelli preindustriali, o non lo facciamo. O si raggiunge un punto di non ritorno in cui inizia una reazione a catena, con eventi ben oltre il controllo umano, o non lo facciamo. O andiamo avanti come civiltà, o non lo facciamo. Non ci sono zone grigie quando si tratta di sopravvivenza.
C’è un’altra argomentazione per la quale non posso fare nulla. Ed è il fatto che sono “solo una bambina e non dovremmo stare ad ascoltare i bambini”. Ma questo è facile da risolvere: basta invece iniziare ad ascoltare la scienza solida come la roccia. Perché, se tutti avessero ascoltato gli scienziati e i fatti a cui mi riferisco costantemente, allora nessuno dovrebbe ascoltare me o nessuna delle altre centinaia di migliaia di studenti in sciopero per il clima in tutto il mondo. Poi potremmo tornare tutti a scuola.
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