La polvere degli pneumatici inquina come i gas di scarico
La dimostrazione in un’analisi che sarà pubblicata sul Bollettino dell’Organizzazione mondiale della sanità
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La polvere microscopica generata dal consumo degli pneumatici, freni e asfalto e dal loro risollevamento, è responsabile dell’inquinamento da traffico automobilistico quanto l’emissione dei gas di scarico. La polvere che rilasciano sulle strade è altrettanto dannosa, perché contiene un mix di sostanze chimiche tossiche e cancerogene, che possono causare malattie cardiovascolari e respiratorie nelle aree fortemente trafficate, soprattutto nei bambini e negli anziani, che sono la popolazione più vulnerabile.
Lavare più spesso l’asfalto potrebbe essere una proposta per ridurre questo fattore di inquinamento purtroppo poco conosciuto e largamente sottovalutato. Secondo una recente revisione di 99 studi internazionali, a breve pubblicata su Bollettino dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e coordinata da Fulvio Amato, ricercatore del Consejo Superior de Investigaciones Cientificas di Barcellona, le micropolveri che si staccano dall’asfalto, dalle gomme e dai freni e si depositano sul fondo stradale, contribuiscono a circa la metà dell’inquinamento da traffico automobilistico.
Ne discutono i massimi esperti riuniti a Milano dal 24 al 26 gennaio per il Seminario Internazionale RespiraMi 3: Air Pollution and our Health organizzato dalla Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico e dalla Fondazione Internazionale Menarini.
Infatti, anche l’OMS ora valuta la meno conosciuta produzione di polvere di pneumatico, collegata ad una vasta gamma di problemi per la salute quali allergie, asma e malattie cardio-vascolari.
Il pneumatico, sopportando il peso di un veicolo, si frantuma sull’asfalto, producendo piccoli frammenti di gomma, conosciuti come polvere di pneumatico o particolato (PM). Questo va nell’aria o si deposita sulla strada, secondo il peso, vento ecc. Fino agli anni 80 si è pensato che il particolato dei pneumatici non entrasse nei polmoni (con studi dell’Environment Protection Agency). Ma ora si ritiene che il 60% del PM prodotto dai pneumatici possa entrare nei polmoni.
Forse perché adesso si possono misurare i PM “piccoli”?
Le particelle che destano maggiore preoccupazione sono quelle di 10 micron o meno. Per capire le dimensioni
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un capello = 70 micron,
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i fili di polvere che svolazzano al sole = 10 micron.