INGV: il 20 gennaio 2019 è la prima giornata nazionale dei terremoti

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INGV: il 20 gennaio 2019 è la prima giornata nazionale dei terremoti

Indetta per diffondere la cultura della prevenzione e alfabetizzazione sismica
comunicazione.ingv.it

Domenica 20 gennaio, dalle 10.00 alle 18.00, l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) aprirà al pubblico le porte della sua sede romana in Via di Vigna Murata 605 per parlare di terremoti, memoria e prevenzione, oltre ad aprire la propria sala sismica e i laboratori dove si studiano gli eventi sismici, i vulcani e l’ambiente.

Attraverso visite guidate, incontri con i ricercatori e percorsi didattici, l’INGV invita la cittadinanza a conoscere da vicino le attività di ricerca e di servizio dell’Ente per condividere la costante attenzione dell’Istituto verso il territorio e la mitigazione dei rischi naturali.

Dalle 11.00 alle 13.00 si svolgerà una Tavola Rotonda sul tema della giornata e dalle 14.30 alle 18.00 si terranno una serie di seminari sulle ricerche svolte presso l’INGV.

Il Presidente dell’INGV Carlo Doglioni, il Consigliere della Regione Lazio, già Sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, il Direttore Italo Giulivo del Dipartimento della Protezione Civile Nazionale, il Capo Dipartimento Roberto Marino di Casa Italia e referenti del volontariato e degli ordini professionali animeranno la Tavola Rotonda.

L’evento intende ricordare in particolare il terremoto del 13 gennaio 1915 della Marsica, con oltre 30.000 vittime e danni vastissimi nell’Italia centrale, rappresentando uno degli eventi sismici più distruttivi della storia d’Italia. La manifestazione si associa alla Legge della Regione Lazio che ha istituito la “Giornata regionale dell’alfabetizzazione sismica” (L.R. 18 dicembre 2018, n. 12), finalizzata alla sensibilizzazione virtuosa della società civile.

“Abbiamo voluto questa giornata perché ci sia un momento di riflessione e informazione ogni anno, per non dimenticare i terremoti ed essere consapevoli che torneranno” ha detto all’ANSA il presidente dell’Ingv, Carlo Doglioni. “L’Italia – ha aggiunto – ha una alta pericolosità sismica molto diffusa, ma mancano la memoria storica e una cultura dei rischi naturali, compresi quelli relativi ai vulcani”. E’ necessario conoscere i rischi e ricordare gli eventi che hanno colpito il territorio, per imparare a conviverci e a mettere in atto un percorso culturale di prevenzione.

Al tal fine l’Ingv “mostrerà ai cittadini le attività scientifiche dell’Istituto, soprattutto quelle che hanno ricadute sociali” e sono previsti anche laboratori destinati a bambini e ragazzi. Lo scopo, ha proseguito il presidente dell’Ingv, è “sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di studiare i rischi naturali, in modo che il singolo cittadino si chieda se casa, luogo di lavoro, scuole ed edifici pubblici siano antisismici e costruiti in un luogo sicuro”. In pratica si punta a “far crescere nella popolazione la consapevolezza del rischio sismico e quali sono gli strumenti per mitigarlo e prevenirlo”.

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