Si può ottenere acqua potabile dall’aria secca del deserto!
Un team di ricerca dell’università KAUST dell’Arabia Saudita ha realizzato un dispositivo in grado estrarre acqua potabile dall’aria, anche quella secca dell’arido deserto. Il prototipo si basa su un idrogel di cloruro di sodio che cattura l’acqua meteorica e la rilascia nello stato liquido grazie all’azione di nanotubi di carbonio e della luce solare.
di Andrea Centini
scienze.fanpage.it
Creato un dispositivo rivoluzionario in grado di assorbire l’acqua sospesa nell’atmosfera (chiamata acqua meteorica) e trasformarla in preziosa acqua liquida potabile. È stato messo a punto da ricercatori del Water Desalination and Reuse Center presso l’Università della Scienza e della Tecnologia King Abdullah (KAUST), Arabia Saudita. Il dispositivo, al momento un prototipo che punta a sbarcare sul mercato, potrebbe rappresentare una soluzione per tutte le persone che vivono in ambienti aridi e desertici, dove l’acqua non è un bene sempre facilmente accessibile. Il problema in questo periodo è ulteriormente catalizzato dai cambiamenti climatici, la cui pressione sta inasprendo l’aridità di diverse aree della Terra.
Ma come funziona questo dispositivo? I ricercatori guidati dal professor Peng Wang, docente presso la Divisione di scienze e ingegneria biologiche e ambientali dell’ateneo saudita, lo hanno plasmato attorno a un idrogel a base di cloruro di calcio, il sale dell’acido cloridrico. Normalmente questo composto assorbe moltissima acqua, tuttavia dopo la reazione tende a trasformarsi in liquido, ed estrarre l’acqua da un composto in questo stato risulta molto complessoe costoso. Grazie all’idrogel messo a punto dagli scienziati esso si mantiene in forma solida, e con l’ausilio di nanotubi di carbonio (0,42 percento del peso totale dell’idrogel) è possibile estrarre acqua potabile con la semplice esposizione della luce solare. L’intero procedimento non necessita infatti di energia elettrica.
in foto: credit: KAUST