WMO: I gas serra continuano ad aumentare, è allarme per l’estremizzazione climatica!

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WMO: I gas serra continuano ad aumentare, è allarme per l’estremizzazione climatica!

“Senza rapidi tagli alla CO2 e ad altri gas a effetto serra, i cambiamenti climatici avranno impatti sempre più distruttivi e irreversibili sulla vita sulla Terra, la finestra di opportunità per l’azione è quasi chiusa”
Tratto da www.ansa.it

La quantità di gas che intrappolano il calore nell’atmosfera ha raggiunto un altro record. E’ quanto segnala l’Organizzazione meteorologica mondiale (Wmo). “Non c’è alcun segno di un’inversione in questa tendenza”, avverte l’agenzia delle Nazioni Unite nel suo bollettino annuale sui gas serra. Le concentrazioni medie di anidride carbonica (CO2) sono salite a 405,5 parti per milione (ppm) nel 2017, da 403,3 ppm nel 2016.

Anche le concentrazioni di metano e protossido di azoto sono aumentate, mentre c’è stata una ripresa del CFC-11. “Senza rapidi tagli alla CO2 e ad altri gas a effetto serra, i cambiamenti climatici avranno impatti sempre più distruttivi e irreversibili sulla vita sulla Terra, la finestra di opportunità per l’azione è quasi chiusa”, ha dichiarato il segretario generale del Wmo, Petteri Taalas.

I risultati chiave del Bollettino vengono riportati anche in una nota della WMO, e sono i seguenti.

Diossido di carbonio

Il diossido di carbonio (o anidride carbonica) è il principale gas serra a lunga vita presente nell’atmosfera. Le concentrazioni hanno raggiunto 405,5 ppm nel 2017, il 146% della concentrazione preindustriale (prima del 1750). L’aumento della CO2 dal 2016 al 2017 è stata quasi uguale all’aumento della stessa nell’ultimo decennio.

Metano

Il metano (CH4) è il secondo gas a effetto serra longevo più importante, e contribuisce per il 17% al forzante radiativo, ossia al peso che un gas ha sulle alterazioni atmosferiche e dunque sui cambiamenti climatici. Circa il 40% del metano è emesso nell’atmosfera da fonti naturali (zone umide, presenza di termiti, etc), e circa il 60% proviene da attività umane, come gli allevamenti di bestiame, le coltivazioni intensive di riso, lo sfruttamento di combustibili fossili, le discariche e le biomasse. Il metano atmosferico ha raggiunto un nuovo record di circa 1859 ppb (parti per miliardo) nel 2017, ed è ora pari al 257% del livello preindustriale.

Ossido nitroso

L’ossido nitroso (N2O) viene emesso nell’atmosfera sia da fonti naturali (circa il 60%) che da attività umane (40%), come l’uso dei fertilizzanti, la combustione di biomassa, i processi industriali. La sua concentrazione atmosferica nel 2017 era pari a 329,9 ppb, ed è pari al 122% dei livelli preindustriali. Si tratta di un gas che gioca un ruolo molto importante nella distruzione dello strato di ozono stratosferico che ci protegge dai danni dei raggi ultravioletti del sole.

CFC-11

Il Bollettino della WMO ha una sezione speciale dedicata al CFC-11. Si tratta di un potente gas a effetto serra che riduce l’ozono stratosferico. Dal 2012, il suo tasso di declino è rallentato di molto rispetto al decennio precedente, probabilmente a causa dell’aumento delle emissioni associate alla produzione di CFC-11 nell’Asia Orientale.

Come si legge sulla nota dell’Organizzazione Metereologica Mondiale, dal 1990 c’è stato un aumento del 41% dell’effetto riscaldante dei gas serra sul clima, e la CO2 ha rappresentato circa l’82% di questo aumento negli ultimi dieci anni.

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