Protezione civile: Nord Italia colpito dalla «più forte bufera degli ultimi 50 anni» (FOTOGALLERY)

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Protezione civile: Nord Italia colpito dalla «più forte bufera degli ultimi 50 anni» (FOTOGALLERY)

Borrelli: In Trentino il “paesaggio appare fortemente compromesso in vaste aree e ci vorranno anni per misurarci con i rischi geologici e valanghivi, dovuti all’assenza delle piante” – Veneto martoriato dal maltempo, Zaia: “Interi paesi restano senza luce, le strade non esistono più, è urgente sgomberare e ricostruire”
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Durante la riunione con l’unità di crisi trentina, il capo della Protezione civile italiana Angelo Borrelli ha toccato con mano la devastazione che l’emergenza maltempo ha portato nel territorio della Provincia autonoma come in larga parte del nord Italia. «La vista dei boschi del Trentino, soprattutto quelli orientali, è impressionante, così come la zona di Dimaro testimonia la forza del fenomeno. Voglio ringraziare tutti i responsabili della Protezione civile e le squadre impegnate sul territorio per quello che hanno fatto fino ad oggi e per come hanno gestito la bufera, certo annunciata ma che si è poi rivelata – ha dichiarato Borrelli – la più importante degli ultimi 50 anni, maggiore dell’inondazione del 1966. Se non ci fosse stato il vento, i danni sarebbero stati certo importanti ma più limitati».

Nonostante le condizioni drammatiche Borrelli ha comunque preso atto del buon lavoro già svolto in Trentino in pochi giorni: la maggior parte della rete stradale riaperta, ripristinati luce e gas, monitoraggio continuo del territorio per gli interventi di consolidamento e la conta dei danni. Certo è che il lavoro per la sistemazione di infrastrutture e territorio durerà ancora per molto tempo: «Il paesaggio appare fortemente compromesso in vaste aree e ci vorranno anni per misurarci con i rischi geologici e valanghivi, dovuti all’assenza delle piante. Ma credo che il Trentino saprà misurarsi con la nuova realtà e trovare le contromisure adeguate».

Intanto nelle valli vicine, con un’allerta rossa ancora attiva sui bacini montani e pedemontani del Veneto e allerta arancione sui restanti settori. «Dall’ondata di maltempo dei giorni scorsi usciamo martoriati – dichiara il governatore del Veneto, il leghista Luca Zaia – Per questo ho scritto al presidente del Consiglio Giuseppe Conte inviando un primo dossier e chiedendo interventi, ad esempio per procrastinare il pagamento delle tasse nei territori che debbono ricostruire e riparare i danni.


Il 3 novembre il capodipartimento della Protezione Civile nazionale Angelo Borrelli tornerà in Veneto. Con lui e con l’assessore Gianpaolo Bottacin faremo altri sopralluoghi sulle zone maggiormente devastate dal maltempo degli ultimi giorni, in particolare nel bellunese. Interi paesi restano ancora senza luce, le strade non esistono più, è urgente sgomberare e ricostruire». È il cambiamento climatico che, ancora una volta, presenta purtroppo il conto al nostro Paese.

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