Se tu fossi in Groenlandia e una strana nuvola ti oscurasse il cielo, quella nuvola potrebbe essere composta da qualcosa che gli scienziati chiamano “farina di ghiacciaio”.

Secondo la NASA, i ricercatori hanno scritto e ipotizzato a lungo diverse teorie riguardo l’esistenza di tempeste di quella che è definita “polvere di farina di ghiacciaio” in Groenlandia . Ma ci sono voluti molti anni agli studiosi, fino a settembre scorso, per individuare un pennacchio molto imponente che si stava formando e che poi era “alla deriva” 130 chilometri a nord-ovest del villaggio di Ittoqqortoormiit, molto a nord in Groenlandia. La farina di ghiacciaio è una polvere sottile che si crea quando i ghiacciai polverizzano le rocce, ha scritto la NASA. Mentre i satelliti avevano occasionalmente individuato tempeste più piccole, questa è “di gran lunga la più grande”.

“Abbiamo visto alcuni esempi di piccoli eventi di polveri prima di questo, ma sono abbastanza difficili da individuare con i satelliti a causa della copertura nuvolosa”, ha detto Joanna Bullard, professoressa di geografia fisica all’Università di Loughborough nel Regno Unito, in una dichiarazione . “Quando accadono eventi di “polvere” come questo, i dati sul campo dall’Islanda e dalla Groenlandia occidentale indicano che raramente durano più di due giorni”.

La tempesta di farina si è formata dopo che un’alluvione estiva, che nella regione aveva creato degli invasi di acqua, è stata completamente prosciugata da correnti più fredde e secche sopraggiunte a fine settembre, lasciando dietro di sé un grande deposito di sedimenti trasportato a sud dai ghiacciai più settentrionali.

I satelliti della NASA hanno visto la pianura alluvionale diventare grigia sempre di più man mano che si asciugava, poi ha visto la formazione del pennacchio nel momento in cui venti forti hanno spazzato l’area il 29 settembre.

Secondo la NASA, tempeste come questa sono interessanti perché i ricercatori semplicemente non sanno molto su di loro o su come influenzano il clima. Mentre le grandi tempeste di sabbia più vicine all’equatore hanno impatti climatici ormai riconosciuti , il ruolo della “farina glaciale” rimane un mistero.

Originariamente pubblicato su Live Science .