E’ davvero una megastruttura aliena quella individuata dagli scienziati vicino alla stella VVV-WIT-07?

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E’ davvero una megastruttura aliena quella individuata dagli scienziati vicino alla stella VVV-WIT-07?

Astronomi brasiliani hanno scoperto che la stella VVV-WIT-07, sita nel cuore della Via Lattea, subisce anomale perdite di luminosità fino all’80 percento. Ecco perchè sul tavolo c’è anche la suggestiva ipotesi di un’immensa megastruttura aliena.
tratto da www.sciencealert.com

La scoperta si unisce a molti altri oggetti stellari che hanno perplesso i ricercatori negli ultimi anni, invitando s a pensare ad ammassi di polvere oppure ad altri più fantasiosi come la tecnologia extra-terrestre. Qualunque sia la causa, queso aiuta ad avere più di un oggetto o caso da studiare.

Gli astronomi hanno notato per la prima volta lo strano sfarfallio periodico di VVV-WIT-07 durante una osservazione del 2012 sulla Via Lattea interna utilizzando il telescopio VISTA in Cile . Ora hanno segnalato la loro scoperta, senza essere affatto sicuri di cosa la sta causando.

La situazione di VVV-WIT-07, questo il nome della stella, apparentemente è molto simile a quella della “Stella di Tabby”, conosciuta anche con i nomi di Stella di Boyajian – dal nome dell’astronoma Tabheta Boyajian che prima la studiò – e di KIC 8462852. Si tratta di un astro a 1.400 anni luce dalla Terra (nella costellazione del Cigno) che presenta riduzioni di luminosità fino al 22 percento, dunque molto meno accentuate rispetto a VVV-WIT-07. Unendo i dati di tre strumenti diversi, ovvero Telescopio Kepler, Spitzer e Swift, ricercatori della NASA e dell’Osservatorio AstroLAB IRIS (Belgio) hanno dimostrato che quelle variazioni sono legate ad ammassi di polvere compatta, e non alla presenza di costruzioni artificiali.

Le scansioni ordinarie del cielo spesso evidenziano oggetti che si incurvano in modo inatteso, portando a nuove scoperte. Alcuni chiaramente pulsano grazie alla loro struttura,  altri si oscurano perché i pianeti passano davanti a loro o scivolano dietro nuvole di polvere dall’aspetto familiare. E poi ci sono quelli che si fanno bui di tanto in tanto perché?

Nel 2012, l’ampiezza luminosa di VVV-WIT-07 si è indebolita lentamente per circa 11 giorni, per poi scomparire rapidamente nei successivi 48 giorni. L’eclissi ha bloccato un enorme 80 percento della luce misurata, dando in pasto agli astronomi un vero mistero. Nessuna delle solite spiegazioni ha giustificato l’eclissi.

L’astronomo della Louisiana State University Tabetha Boyajian comprende troppo bene l’eccitazione. Nel 2015, ha diretto uno studio su un oggetto simile codificato J1407, che da allora viene definito Tabby Star di Tabby. “I nuovi dati mostrano che i diversi colori della luce vengono bloccati a intensità diverse”, “Pertanto, tutto ciò che passa tra noi e la stella non è opaco, come ci si aspetterebbe da un pianeta o da una megastruttura aliena. (ipotesi davvero fantasiosa)”

Tabby’s Star non è l’unica anomalia trovata nei recenti sondaggi. Nel 2012, un astrofisico dell’Università di Rochester di nome Eric Mamajek ha diretto uno studio che registrava uno strano flusso di intensità attorno a una stella. La sua stranezza potrebbe essere stata spiegata da un pianeta inanellato. Ma avrebbe dovuto avere degli anelli piuttosto grandi. Anelli che avrebbero fatto “vergognare” Saturno, perchè questo si estendeva circa 200 volte più largo dell’orbita del nostro glorioso gigante gassoso di satelliti ghiacciati.

Gli anelli potrebbero anche spiegare la diminuzione dell’intensità di VVV-WIT-07. “Dovrebbe essere largo oltre un milione di chilometri e molto denso per riuscire a bloccare quella luce stellare”, ha detto a Nola Taylor Redd di Scientific American .

Quindi …  ora sarebbero gli alieni? nubi di polvere potrebbero ancora spiegare adeguatamente il fenomeno e, a differenza della vita intelligente di altri mondi, sappiamo che la polvere esiste. Le nuvole interstellari già bloccano una buona quantità di luce della stella, rendendo più difficile comprenderne le sue caratteristiche.

Anche se non è possibile escludere variazioni di densità in materiali in orbita, la loro configurazione sarebbe piuttosto insolita, sostituendo un mistero con un altro. Il team di ricerca si aspetta una ripetizione dell’occlusione il prossimo anno, quindi sono pronti a raccogliere più dati che potrebbero indicare la strada per una risposta.

Fino ad allora, ci sarà la speranza di poter identificare qualcosa di veramente bizzarro. Basta non essere poi delusi se si rivelasse essere un raro tipo di sciame di comete, nuvole di polvere o un sistema binario a forma strana. Significherebbe ancora che il nostro universo è molto più strano di quanto avessimo mai pensato.

Questa ricerca è stata pubblicata su Monthly Notices of the Royal Astronomical Society.

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