Il Super Tifone Yutu Cat. 5 ha letteralmente devastato le Isole Marianne Settentrionali
Non si hanno ancora notizie certe riguardo a feriti o eventuali vittime, ma la devastazione è davvero totale
Il Super Tifone Yutu ha colpito mercoledì notte le Isole Marianne Settentrionali, distruggendo case e interrompendo la fornitura di energia elettrica, proseguendo poi il suo percorso verso nord-ovest verso le Filippine e Taiwan.
Nelle ultime 24 ore, la tempesta si è rafforzata arrivando all’equivalente potenza di un uragano di categoria 5 con velocità sostenute del vento di 280 km / h. Si pensa sia la più forte tempesta abbia mai colpito le remote comunità insulari di Saipan e Tinian, la più grande delle Isole Marianne, che ospita circa 55.000 persone.
“Tinian è stata devastato dal tifone Yutu”, ha comunicato l’ufficio del sindaco di Tinian e Aguigan in un video pubblicato su Facebook. “Molte case sono state distrutte, le nostre infrastrutture di base sono state compromesse, al momento non abbiamo elettricità e acqua”.
Diverse aree dell’isola sono inaccessibili e le autorità devono ancora completare una valutazione preliminare del danno. Sono stati impiegati macchinari pesanti per rimuovere i detriti dalle strade in modo che i soccorritori possano raggiungere le persone isolate dalla tempesta.
“Tinian è stata distrutta dal tifone Yutu, ma non i nostri spiriti”, ha detto l’ufficio del sindaco.
Il Commonwealth delle autorità delle Isole Marianne settentrionali ha emesso un avvertimento meteorologico nella tarda giornata di mercoledì, affermando che a Saipan e Tinian erano attesi picchi di pioggia fino a 600mm o più. I residenti sono stati avvertiti che le possibili ondate di tempesta “rappresentano un rischio potenzialmente letale per chi vive lungo la costa”.
Il Super Tifone Yutu dovrebbe mantenere la sua intensità nelle prossime 24 ore, prima di indebolirsi leggermente. Nonostante l’indebolimento, la tempesta rimarrà un super tifone incredibilmente forte per tutto il weekend mentre si muoverà verso le Filippine e Taiwan.
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