Trovata la Uakitite in un meteorite russo: è un durissimo minerale alieno finora sconosciuto
Un nuovo durissimo minerale alieno è stato classificato dai ricercatori russi all’interno di un meteorite. Grazie ad un ritrovamento casuale di alcuni cercatori d’oro, nella sperduta Burazia in Siberia, i geologi hanno scoperto l’uakitite, la cui durezza sulla Terra è paragonabile solo a quella di un diamante.
di Lorenzo Fargnoli
scienze.fanpage.it
Un meteorite scoperto in Russia nel 2016 è stato analizzato e al suo interno è stato trovato un nuovo e durissimo minerale, la uakitite. L’annuncio della scoperta è stato fatto all’incontro annuale della Società Meteoritica 2018, tenutosi la scorsa settimana a Mosca. I ricercatori dell’Università Federale degli Urali, dell’Università Statale di Novosibirsk e dell’Istituto Geologico Siberiano, hanno analizzato un campione di roccia che alcuni cercatori d’oro in Buriazia avevano scambiato per un materiale prezioso. In un certo senso avevano ragione, ma non potevano sospettare si trattasse di un minerale alieno.
Composizione. I ricercatori hanno scoperto che oltre il 98% del meteorite è costituito da kamacite, una lega già conosciuta. Formata per la maggior parte da ferro e da nichel, il restante è costituito da minerali presenti solo nello spazio e costituitesi per l’esposizione a temperature di circa mille gradi centigradi. Analizzando però con potenti microscopi la roccia, hanno rilevato dei minuscoli grani di 5 micrometri di un materiale fin ora sconosciuto. Il nuovo minerale è così piccolo che gli scienziati non sono riusciti a mettere insieme tutte le sue proprietà fisiche.
Durezza. I ricercatori usano la scala di durezza minerale di Mohs per determinare la resistenza del nuovo materiale. Con una scala da uno a dieci, dove uno è il talco, sette il quarzo e dieci il diamante, l’uakitite ha una durezza di Mohs pari a un valore intermedio fra nove e dieci. Il nuovo materiale è quindi durissimo, paragonabile, sul nostro pianeta, solo ai diamanti. Non c’è da stupirsi quindi se molte società spaziali “snobbano” i grandi pianeti come Marte o i satelliti come la nostra Luna, per cercare nuovi minerali in grandi asteroidi galleggianti attorno al nostro sistema solare.