La moltitudine di mini-Lune della Terra, tutte da scoprire!
La Terra viene regolarmente visitata da mini-Lune, oggetti celesti con un diametro di pochissimi metri che vengono catturati dall’attrazione gravitazionale del pianeta per un periodo di tempo limitato. Si tratta di asteroidi provenienti dalla Fascia Principale tra Marte e Giove che, grazie al nuovo e potentissimo telescopio LSST, potranno essere studiati e in futuro persino recuperati.
di Andrea Centini
scienze.fanpage.it
La Terra non ha una sola Luna, ma anche un ‘esercito’ di mini-Lune tutte da scoprire. Si tratta di asteroidi così piccoli che ad oggi ne è stato osservato e studiato soltanto uno, 2006 RH120, che ha orbitato attorno al nostro pianeta tra il 2006 e il 2007 per poi abbracciare un’orbita solare (ma tornerà dalla Terra entro la fine del secolo). Le dimensioni delle mini-Lune sono così contenute – 2006 RH120 aveva un diametro di appena 2 o 3 metri – e la velocità così alta che sono quasi impossibili da intercettare con gli strumenti attualmente disponibili, tuttavia nel deserto del Cile è in costruzione il Large Synoptic Survey Telescope (LSST), un telescopio con uno specchio così ampio in grado di identificare anche il transito di questi minuscoli corpi celesti, catturati dalla forza gravitazionale della Terra mentre viaggiano nel cuore del Sistema solare.
Esistono due tipologie di mini-Lune, ovvero le “TCO” (orbite catturate temporaneamente) e le “TCF” (flyby catturati temporaneamente): le prime compiono almeno una completa rivoluzione attorno alla Terra, come 2006 RH120, mentre le seconde possono sfiorare il nostro pianeta per poi schizzare via nelle profondità dello spazio. Secondo un team internazionale di astronomi composto da scienziati dell’Istituto di Astronomia dell’Università delle Hawaii, dell’Università di Washington e dell’Università di Helsinki (Finalndia), la Terra sarebbe visitata regolarmente da questi piccoli oggetti celesti, e grazie al nuovo telescopio avremo la possibilità di studiarli, monitorarli e perché no, perfino catturarli.
Per Robert Jedicke, l’autore principale dello studio pubblicato su Frontiers in Astronomy and Space Sciences, questi oggetti provenienti dalla Fascia Principale tra Giove e Marte potrebbero darci molte risposte sulla composizione e sulla densità degli asteroidi. Del resto, i frammenti che giungono sulla Terra vengono sempre modificati dall’impatto e ‘spogliati’ degli elementi più deboli quando bruciano nell’atmosfera del nostro pianeta. Riuscire a catturare una di queste mini-Lune, ad esempio, potrebbe dirci se gli asteroidi sono blocchi monolitici di roccia, ‘mucchi di sabbia’ impacchettati o qualcosa nel mezzo, come sottolineano gli studiosi.
La vicinanza delle mini-Lune le rende inoltre un bersaglio privilegiato rispetto ai grandi asteroidi che viaggiano nel Sistema solare, molto complessi da raggiungere e approcciare per poterne staccare un ‘morso’ e riportarlo sulla Terra. Basti pensare alla milionaria missione OSIRIS-Rex della NASA indirizzata verso l’asteroide Bennu; se tutto andrà come previsto, la sonda porterà sulla Terra campioni del gigante entro il 2023.
[Credit: AlexAntropov86]