Ecatombe di animali nelle acque della Florida a causa della marea rossa di alghe
Sterminati, dalla fioritura di alghe nocive, non solo pesci ma anche delfini, tartarughe e lamantini. Mentre gli scienziati studiano il fenomeno, le coste stanno diventando un cimitero
di Maya Wei-Haas – Fotografie di Ben Depp
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La prima cosa che noti è l’odore. Non è propriamente un fetore, ma un pizzicore nel naso che si diffonde rapidamente alla gola e brucia i polmoni. Poi ti accorgi delle carcasse.
Migliaia di animali marini ora coprono molte spiagge della Florida meridionale, solitamente splendide. Tanti sono pesci, cefali, pesci gatto, pesci palla, lucci di mare, trote, emulidi e persino le enormi cernie giganti atlantiche. Ma non sono le uniche creature ad arrivare sulla costa. Granchi, anguille, lamantini, delfini, tartarughe e altri. È un massacro di fauna di proporzioni massive. E la causa, sia delle morti che dei fumi tossici e pungenti, è una fioritura di alghe dannose. Secondo gli scienziati è il peggior evento di questo tipo in oltre dieci anni.
“È come una città fantasma”, dice Heather Barron, capo veterinario alla Clinic for the Rehabilitation of Wildlife (CROW) in Florida.
“Chi poteva andarsene lo ha fatto, chi non poteva è morto”.
Vento e correnti spingono migliaia di pesci morti a causa della marea rossa al largo della costa di Sanibel.
Molti organismi sul pianeta possono provocare queste fioriture algali nocive, note anche come maree rosse per via del tipico color ruggine. In Florida l’alga responsabile è in genere la minuscola Karenia brevis, simile a una pianta e che produce tossine chiamate brevetossine. Se mangiate, provocano problemi gastrointestinali e neurologici.
L’ultima fioritura si estende per oltre 160 chilometri lungo la costa e al largo, spesso sotto forma di chiazze concentrate a causa dell’azione di venti e correnti. La marea rossa non è un’ospite nuova per il Golfo e ci sono testimonianze al riguardo fin dal 1500, quando gli esploratori spagnoli hanno raccontato di morie di pesci e fumi irritanti che corrispondono all’azione di K. brevis. Ma l’ultimo evento si è trasformato in un incubo e ha portato molti a domandarsi le ragioni di una fioritura così intensa, nonché che ruolo abbiano gli esseri umani. Non ci sono risposte semplici, dicono gli scienziati, e non c’è consenso riguardo alle cause.
Le alghe hanno iniziato a tingere le acque della Florida Sud-occidentale nell’ottobre 2017, aumentando di intensità negli ultimi mesi. Ora i residenti affrontano il decimo mese di fioritura e la fine non sembra essere all’orizzonte. Solitamente la concentrazione di K. brevis è al di sotto delle mille cellule per litro. Eppure, nelle conte più recenti, molti siti superano i 10 milioni di cellule per litro. A spiegarlo è Richard Bartleson, biologo della Sanibel-Captiva Conservation Foundation (SCCF), che sta monitorando l’intensità del fenomeno. In alcuni punti specifici la conta arriva a 140 milioni di cellule per litro.
Gli animali ingeriscono l’alga per sbaglio mentre si nutrono, il che li manda in uno stato “quasi comatoso”, dice Gretchen Lovewell, manager del Mote Marine Laboratory’s Stranding Investigations Program. “Le loro pinne sono praticamente inerti”, racconta, commentando il salvataggio delle poche tartarughe recuperate vive. Ma la maggior parte arriva già morta.
Questa caretta è solo una delle numerose tartarughe morte a causa della fioritura delle alghe Karenia brevis. La fauna selvatica ingerisce la tossina delle alghe, che attacca il sistema nervoso degli animali con risultati spesso fatali.
Dall’inizio dell’anno sono giunti a riva 80 lamantini morti, si sospetta tutti vittime delle brevetossine. La scorsa settimana gli scienziati sono rimasti sorpresi quando sulla costa dell’isola Sanibel è arrivato il cadavere di un giovane squalo balena, otto metri, i muscoli pieni di tossina. Anche le tartarughe hanno subito un duro colpo; solo quest’anno ne sono morte centinaia. Molte erano tartarughe di Kemp, una specie già gravemente minacciata.
Ma i problemi della Florida non si limitano alla marea rossa. Le vie acquatiche dell’entroterra sono intasate da un’altra fioritura di cianobatteri di un verde acceso. I liquami degli allevamenti e lo sviluppo residenziale a Nord della più grande riserva d’acqua dello stato, il lago Okeechobee, lo hanno riempito di nutrienti trasformandone le acque in una sorta di denso frullato verde.
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