Il terremoto di S.Anna del 26 luglio 1805 in Molise: un evento di Mw 6.6 che provocò oltre 5000 morti
Ultimo terremoto distruttivo che la città di Isernia ricordi, è quello del 26 luglio 1805 (cd. terremoto di S. Anna), un sisma che colpì gran parte dell’Italia centro-meridionale. Le vittime furono complessivamente 5573 e i feriti 1583. L’epicentro è stato successivamente localizzato nella zona del Matese. Gabriele Pepe, nel suo Ragguaglio del 1806, lo indica in Frosolone, probabilmente perché il centro subisce danni fortissimi e vede morti i ¾ della popolazione. L’Atlante di Postpischl riporta invece come epicentro Baranello. Comunque sia, epicentro in territorio Molisano
Già dal 25 luglio vi erano stati fenomeni precursori e scosse sismiche di bassa intensità. Intorno alle 2:00 del 26, avvenne la scossa maggiore stimata in Mw 6.6 gradi della scala Richter, che durò ben 45 secondi. Fu devastazione e strage
Isosisme del «Terremoto di Baranello», 1805 (tratto da POSTPISCHL, Atlas of isoseismal maps of Italian earthquakes, 1985)
Il terremoto colpì una vasta area dell’Italia centro-meridionale ed ebbe effetti distruttivi nell’area pedemontana del Matese. La scossa fu disastrosa per una trentina di paesi e villaggi del vallo di Bojano e della pianura che si stende da Isernia a Campobasso: 8 villaggi risultarono totalmente distrutti; a Bojano, San Massimo, Campochiaro e Castelpetroso, centri caratterizzati da differenze altimetriche, crollò parzialmente la parte bassa degli abitati. Campobasso e Isernia subirono crolli e danni gravissimi.
Danni minori subirono Acquaviva, Capovilli, Civitanova, Sant’Angelo Limosano, Ripabottoni, Castelpagano e Colle Sannita. Furono danneggiate anche Melfi, San Severo, Salerno, Aversa, Pozzuoli e Napoli dove quasi tutti gli edifici risultarono lesionati. Il terremoto fu molto forte a Ischia e Ventotene, fu avvertito ad Anagni, Segni, Veroli e, meno sensibilmente, a Roma. In modo molto lieve la scossa fu avvertita anche a Spoleto, Foligno e Camerino, in direzione nord, e fino a Cosenza verso sud.