Si chiama FitzRoy, l’ammiraglio inglese che inventò le previsioni meteo
A metà Ottocento l’ammiraglio inglese FitzRoy pubblicò sul Times le prime previsioni del tempo della Storia elaborate con metodo “scientifico”
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Entrato in marina da giovane, FitzRoy comandò il brigantino Beagle tra il 1831 e il 1835 durante la campagna per i rilievi idrografici intorno al mondo, e ospitò a bordo lo scienziato Charles Darwin, di cui divenne amico.
Tornato in patria, FitzRoy si dedicò a pubblicare le memorie di quel viaggio fino a quando, nel 1841, venne eletto alla Camera dei Comuni con il partito dei conservatori. All’apice della carriera (1843) fu governatore della Nuova Zelanda, ma a Londra si fecero l’idea che fosse troppo tenero e due anni dopo lo destituirono.
Era forse il segnale che la cattiva stella aveva cominciato a darsi da fare, ma FitzRoy non si scoraggiò. Puntò tutto sul suo interesse per la sicurezza in mare e sulla sua esperienza di navigatore, e quando il governo britannico cominciò a chiedersi se ci fosse un modo per limitare i danni delle tempeste si fece il suo nome. Che fu accolto da molti con enorme scetticismo.
Nelle intenzioni del governo, il servizio avrebbe dovuto limitarsi a raccogliere dati statistici sul vento e sul tempo in mare e metterli a disposizione dei capitani affinché riuscissero a fare traversate più veloci.
Ma FitzRoy era un idealista. Sapeva che in quegli anni sulle coste inglesi in media ogni anno si perdevano circa mille imbarcazioni, con quasi 900 morti. Così si lanciò nell’impresa convinto di poter fare qualcosa per risolvere la drammatica situazione nei mari.
Il primo passo fu la raccolta delle informazioni: fornì a ogni capitano la strumentazione necessaria per registrare il tempo incontrato in navigazione e già nel maggio del 1855 circa 50 navi mercantili e 30 da guerra erano pronte a fornire i dati.
In particolare fece adottare uno strumento meteorologico, che da lui prese il nome di barometro FitzRoy o barometro da tempesta. Si tratta di una provetta di vetro sigillata contenente una soluzione chimica che si modifica all’approssimarsi di variazioni meteorologiche (storm glass, qui nel dettaglio).
Naturalmente, poiché non esisteva ancora la radio, le informazioni raggiungevano FitzRoy giorni, settimane o addirittura mesi dopo che erano state registrate e quello che FitzRoy poteva fare era riportare i dati su una “carta sinottica”, antesignana delle moderne carte meteo.
Quel lavoro comunque fu molto utile. FitzRoy, studiando quelle carte, si accorse che le perturbazioni non si muovono a caso. Fu lui a capire che in genere si spostano da ovest verso est. Comprese anche che man mano che si avvicina una tempesta la pressione atmosferica e il vento variano in modo sempre uguale.
Si convinse che bastava avvertire in tempo le navi più lontane dalla costa di queste variazioni per permettere ai loro comandanti di mettersi al riparo dalle burrasche.

Il Royal Charter naufragato nella notte tra il 25 e il 26 ottobre del 1859 sulle coste dell’Isola di Anglesey. Il clipper in ferro, lungo 72 metri con una macchina a vapore da 300 cavalli, affondò in una violenta burrasca e con lui scomparvero centinaia persone.