23 luglio 1930: il terremoto di Mw 6.7 del Vulture

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23 luglio 1930: il terremoto di Mw 6.7 del Vulture

Il sisma colpì una vasta area dell’Italia meridionale, tra l’alta Irpinia e il Volture, causando 1425 morti. Tante vittime a causa di case non antisismiche
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Le prime luce dell’alba del 23 luglio 1930 tra Villanova dei Battista, Trevico e Lacedonia-Aquilonia mostro’ case sventrate, lesionate, completamente crollate, morti e feriti. Alle ore 01.10 una forte scossa di terremoto si scateno’ in Campania in un territorio con case tutte non antisismiche fatte di pietra, calce e legno e molto affollate.


Solamente a Trevico ci sono stati 200 morti, 450 feriti di cui 40 in modo grave, 45 orfani, 150 case distrutte, 400 case crollate, 220 case inabitabili, 700 case con lesioni. La scossa colpì una vasta area dell’Italia meridionale compresa tra l’Alta Irpinia e la zona del Vulture, coinvolgendo le province di Napoli, Avellino, Benevento, Foggia, Potenza e Salerno.

1404 le vittime dell’evento dopo la Scossa di Terremoto di Magnitudo 6.7. Nonostante la zona sia stata interessata da terremoti anche prima di questa data le case non furono costruite con metodi idonei e quindi i morti furono tantissimi proprio per questo.

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