Vinicunca: la montagna peruviana dei sette colori potrebbe essere in pericolo
Vinicunca, ovvero la montagna dei sette colori in Perù rappresenta uno degli spettacoli più belli che la natura possa offrire. Potrebbe essere però in pericolo perché da marzo, fa parte di una concessione mineraria che è in netta collisione con il fatto che la Montaña de Siete Colores è Patrimonio dell’umanità dal 2010.
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Il nome geografico è Vinicunca, una montagna di 5200 metri sul livello del mare che fa parte delle Ande, ma è più conosciuta come montagna dei sette colori perché sembra che essa abbia rubato una tavolozza di colori a un pittore e li abbia sparsi creando arcobaleni.
Ma perché ci sono questi colori? Perché milioni di anni fa si sono depositati materiali come ferro, dolomite, zolfo, rame ed ematite, che oggi creano questo effetto.
Adesso però gli attivisti locali sono preoccupati perché da marzo la zona dove sorge la montagna è stata concessa per scopi estrattivi dall’Istituto geologico, minerario e metallurgico (Ingemmet) alla compagnia mineraria Minquest Perú, di proprietà della compagnia canadese Camino Minerals.
La montagna quindi si trova nel mezzo della concessione mineraria denominata “Letti rossi 2”, che copre un’area di 400 ettari tra i comuni di Cusipata e Pitumarca, nella regione andina meridionale di Cusco. La concessione coincide in parte con la zona su cui c’era la proposta di creare un’area naturale di conservazione dall’ong CooperAcción.
Sulla questione è intervenuto il presidente Martín Vizcarra che ha assicurato su Twitter:
“La montagna dei sette colori, importante area di conservazione naturale, sarà preservata, è nostro dovere salvaguardare e proteggere una bella creazione della natura situata a Cusco, patrimonio culturale dell’umanità”.
La montaña de Siete Colores, una importante área natural de conservación, será preservada. Es nuestro deber salvaguardar y proteger una bellísima creación de la naturaleza ubicada en el Cusco, Patrimonio Cultural de la Humanidad. pic.twitter.com/uVWjiZAPqn
— Martín Vizcarra (@MartinVizcarraC) 20 giugno 2018