Il Terremoto M 5.8 di Osaka (Giappone) del 18 giugno 2018… e l’assenza delle polemiche sulla Magnitudo

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Il Terremoto M 5.8 di Osaka (Giappone) del 18 giugno 2018… e l’assenza delle polemiche sulla Magnitudo

Un terremoto di magnitudo stimata tra 5.3 e 6.1 ha colpito la zona di Osaka, in Giappone, durante la notte tra il 17 e il 18 giugno 2018, alle ore 22:58 UTC del 17 giugno (le 00:58 del 18/6 in Italia; le 7:58 in Giappone).
di Alessandro Amato
tratto da ingvterremoti.wordpress.com

Epicentro del terremoto calcolato dalla Agenzia Meteorologica giapponese (JMA)

Le stime di magnitudo delle principali agenzie internazionali inizialmente erano tutte inferiori a 6, oscillando tra 5.3 (U.S. Geogical Survey) e 5.9 (prima stima dell’Agenzia Meteorologica del Giappone, JMA). Altri siti riportano valori di 5.6. Il sistema Early-Est, in uso al Centro Allerta Tsunami dell’INGV, ha fornito un valore di Mwp (magnitudo momento) pari a 5.8.

In fondo a questo articolo abbiamo riportato la lista delle magnitudo più affidabili fornite da diversi centri di monitoraggio mondiali. Come si vede, la variabilità è elevata, come spesso ci capita di osservare anche per i terremoti italiani. Ciò non deve sorprendere in quanto la stima può differire a causa di sistemi di calcolo diversi, reti di sismometri differenti, ecc. La JMA giapponese ha fornito inizialmente un valore di 5.9, come riportato dal sito web:

Successivamente, la JMA ha ricalcolato la magnitudo portandola a 6.1, senza peraltro spiegare come sia stato ottenuto il valore rivisto. Non si ha notizia di polemiche su queste stime così diverse, e neanche sulla “correzione” al rialzo da parte della JMA.

La, anzi le magnitudo. Valori che oscillano tra 5.3 (USGS) e 6.1 (seconda stima del JMA, l’Agenzia Meteorologica Giapponese, dopo il primo valore di 5.9). Noi INGVterremoti 5.8, tedeschi e francesi 5.6. Tutto il mondo è paese? Insomma, ci sono tutti gli estremi per confusione e polemiche. Non sembra ce ne siano state, invece. I giapponesi sono forse meno complottisti di noialtri? Probabilmente sì. O forse sono più pragmatici: se un terremoto fa dei danni li fa e basta. Magra consolazione sapere che era MOLTO FORTE o solo FORTE.

Il Giappone, come noto, è uno dei Paesi sismicamente più attivi del pianeta, a causa della sua posizione dove si scontrano diverse placche tettoniche. Le due placche oceaniche del Pacifico e delle Filippine scivolano al di sotto delle isole del Giappone settentrionale e meridionale, rispettivamente. Lungo queste zone di scivolamento (o “subduzione”) avviene la maggior parte dei terremoti del Giappone, soprattutto di quei grandi eventi sismici in grado di generare degli tsunami.

È il caso del grande terremoto del 2011 a Tohoku, di magnitudo 9, che produsse un gigantesco maremoto in grado di inondare e danneggiare molte regioni dell’Oceano Pacifico.

Schema geologico semplificato delle placche tettoniche nella regione giapponese

Oltre ai terremoti di “subduzione”, numerose altre faglie attraversano le isole del Giappone. Alcune di queste faglie si sono attivate in terremoti recenti, come nel caso del terremoto di Kobe del 1995, altre sono silenti da decenni o secoli.

Epicentri dei terremoti in Giappone dal 1960 al 2011. La grandezza dei simboli è proporzionale alla profondità, i colori alla profondità (secondo la legenda a destra)

Per quanto riguarda l’impatto dell’evento, va considerato che esso è avvenuto all’interno della zona metropolitana di Osaka, la seconda città più popolosa del Giappone, con oltre due milioni e mezzo di abitanti. Considerando la magnitudo dell’evento, la sua bassa profondità ipocentrale (intorno ai 10 km) e purtroppo la presenza di alcune vittime (finora 4 accertate), queste sembra siano state causate in 3 casi da oggetti e mobili caduti su persone anziane in casa (fissate armadi e librerie alle pareti!). In un caso sembra si tratti di una bambina che era in strada ed è stata travolta da un muro (non precipitatevi in strada durante un terremoto!). Le foto che si trovano in giro sono per la maggior parte bottiglie e scatole cadute da uno scaffale di un supermercato, qualche insegna piegata, un edificio incendiato, pompiere che rimuovono tegole da un tetto, qualche calcinaccio. Poco altro.

Mappa epicentrale in Google Earth. Le aree grigie sono le zone densamente abitate.

Non lontano dalla zona dell’epicentro di questo terremoto, un sisma di magnitudo 6.9 aveva colpito nel 1995 la zona di Kobe, anche in questo caso con una faglia all’interno della zona urbana della città giapponese. In quel caso le vittime furono oltre seimila e i danni superarono i 100 miliardi di dollari USA.

Riportiamo sotto le stime di magnitudo (M) riportate nei principali siti di monitoraggio sismico del mondo (con relativi link):

M 5.3 – USGS:

M 5.9 – Japan MA: (poi rivista a 6.1)

M 5.6 – CSEM:

M 5.8 – INGV (EarlyEst):  

M 5.6 – GFZ:

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