La goccia d’ambra con inglobata una rana di 99 milioni di anni fa

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La goccia d’ambra con inglobata una rana di 99 milioni di anni fa

Il più antico esemplare di rana mai trovato, eccezionalmente ben conservato in una goccia di resina fossile.
www.focus.it

Rane e rospi hanno avuto origine circa 200 milioni di anni fa, all’inizio del Giurassico, ma i reperti fossili finora rinvenuti sono pochi e per la maggior parte in pessime condizioni. Adesso però in Myanmar (ex Birmania, Sudest asiatico), all’interno di una goccia di resina fossilizzata datata a 99 milioni di anni fa (Cretaceo), è stato scoperto un prezioso tesoro per i paleontologi: una rana! Una scoperta che aiuterà a gettare nuova luce su come questo gruppo di animali si è evoluto nelle foreste pluviali

Lo studio, coordinato da Lida Xing (China University of Geosciences, Pechino), è pubblicato su Scientific Reports (inglese, vers. integrale). «Sono stati ritrovati diversi pezzi di ambra che racchiudono rane, soprattutto in Messico e nella Repubblica Dominicana, ma tutti risalgono a non più di 20-30 milioni di anni fa», e siamo più o meno nell’Oligocene, spiega Xing: «questa scoperta porta molto più indietro nel tempo e, in più, ci mostra una specie finora del tutto sconosciuta.»

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Alcuni dettagli dell’anfibio e di altri animali racchiusi nell’ambra. | Scientific Report

Il ritrovamento è importante anche perché finora non si avevano resti di simili animali che provassero la loro presenza in regioni umide dove invece oggi sono molto abbondanti. Questo suggerisce che le rane vivevano in un’area molto più ampia di quella che i ricercatori hanno finora ritenuto.

La nuova specie è stata chiamata Electrorana Limoae: una combinazione di “ambra” e “rana” in latino, mentre Limoae è un riconoscimento a Li Mo, il collezionista d’ambra che ha donato agli scienziati il reperto di grande valore. L’animale era piccolo, lungo meno di tre centimetri (era quindi probabilmente un esemplare giovane), e somigliava a una raganella: nell’ambra si sono ben conservati il cranio, le zampe anteriori, parte della spina dorsale e di un arto posteriore. Nella stessa inclusione c’è anche un piccolo insetto simile a uno scarafaggio, che però non è ancora stato identificato.

https://www.focus.it/site_stored/imgs/0005/041/ambra-rana_3.jpg

Imprigionato nella stessa goccia di resina anche un insetto non ancora identificato. | Scientific Report

David Blackburn (Florida Museum of Natural History), coautore della ricerca, sottolinea che «sono rarissimi i casi di fossili di piccoli di rana con le ossa ben conservate e, soprattutto, che permettano di vedere le caratteristiche dell’animale in tre dimensioni, come appunto avviene per un animale imprigionato in una goccia di resina. E altrettanto interessante è il fatto che ora sappiamo che quelle rane erano parte di un ecosistema tropicale che, in qualche modo, poteva non essere così differente da quello odierno, se non per la presenza di dinosauri».

Secondo Xing quelle rane vivevano probabilmente in stagni nei pressi della valle di Hukawng e si nutrivano di zanzare, coleotteri, ragni e altri invertebrati. Il Myanmar settentrionale, umido e caldo, è famoso per i depositi di ambra: tempo fa lo stesso Xing aveva già scoperto un uccello estremamente ben conservato racchiuso nell’ambra, risalente a 98 milioni di anni fa.

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Electrorana Limoae: una specie di rana oggi estinta, imprigionata nell’ambra 99 milioni di anni fa.|Scientific Report

Rane e rospi hanno avuto origine circa 200 milioni di anni fa, all’inizio del Giurassico, ma i reperti fossili finora rinvenuti sono pochi e per la maggior parte in pessime condizioni. Adesso però in Myanmar (ex Birmania, Sudest asiatico), all’interno di una goccia di resina fossilizzata datata a 99 milioni di anni fa (Cretaceo), è stato scoperto un prezioso tesoro per i paleontologi: una rana! Una scoperta che aiuterà a gettare nuova luce su come questo gruppo di animali si è evoluto nelle foreste pluviali.

Lo studio, coordinato da Lida Xing (China University of Geosciences, Pechino), è pubblicato su Scientific Reports (inglese, vers. integrale). «Sono stati ritrovati diversi pezzi di ambra che racchiudono rane, soprattutto in Messico e nella Repubblica Dominicana, ma tutti risalgono a non più di 20-30 milioni di anni fa», e siamo più o meno nell’Oligocene, spiega Xing: «questa scoperta porta molto più indietro nel tempo e, in più, ci mostra una specie finora del tutto sconosciuta.»

rane, raganelle, Electrorana Limoae, Giurassico, Cretaceo, Oligocene, resina, ambra, fossili

Alcuni dettagli dell’anfibio e di altri animali racchiusi nell’ambra. | Scientific Report

Il ritrovamento è importante anche perché finora non si avevano resti di simili animali che provassero la loro presenza in regioni umide dove invece oggi sono molto abbondanti. Questo suggerisce che le rane vivevano in un’area molto più ampia di quella che i ricercatori hanno finora ritenuto.

La nuova specie è stata chiamata Electrorana Limoae: una combinazione di “ambra” e “rana” in latino, mentre Limoae è un riconoscimento a Li Mo, il collezionista d’ambra che ha donato agli scienziati il reperto di grande valore. L’animale era piccolo, lungo meno di tre centimetri (era quindi probabilmente un esemplare giovane), e somigliava a una raganella: nell’ambra si sono ben conservati il cranio, le zampe anteriori, parte della spina dorsale e di un arto posteriore. Nella stessa inclusione c’è anche un piccolo insetto simile a uno scarafaggio, che però non è ancora stato identificato.

David Blackburn (Florida Museum of Natural History), coautore della ricerca, sottolinea che «sono rarissimi i casi di fossili di piccoli di rana con le ossa ben conservate e, soprattutto, che permettano di vedere le caratteristiche dell’animale in tre dimensioni, come appunto avviene per un animale imprigionato in una goccia di resina. E altrettanto interessante è il fatto che ora sappiamo che quelle rane erano parte di un ecosistema tropicale che, in qualche modo, poteva non essere così differente da quello odierno, se non per la presenza di dinosauri».

Secondo Xing quelle rane vivevano probabilmente in stagni nei pressi della valle di Hukawng e si nutrivano di zanzare, coleotteri, ragni e altri invertebrati. Il Myanmar settentrionale, umido e caldo, è famoso per i depositi di ambra: tempo fa lo stesso Xing aveva già scoperto un uccello estremamente ben conservato racchiuso nell’ambra, risalente a 98 milioni di anni fa.

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