Grande Delusione! ‘Oumuamua è “solo” una cometa
Il misterioso oggetto celeste scoperto nel 2017 sarebbe una cometa e non, come hanno sostenuto in molti, un asteroide proveniente dallo spazio interstellare. Lo ha stabilito un nuovo studio sulla base dell’analisi della sua traiettoria, che non è governata soltanto da forze gravitazionali, come nel caso degli asteroidi, ma ha una spinta propria, determinata dall’emissione di gas
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E’ stato classificato dapprima come una cometa, poi come un asteroide, e infine come il primo di una nuova classe di “asteroidi interstellari”. Ma ‘Oumuamua, il misterioso corpo a forma di sigaro scoperto l’anno scorso su un’orbita iperbolica e proveniente da una zona esterna al sistema solare, può essere considerato “semplicemente” una cometa.
Lo sostengono Marco Micheli, del centro di coordinamento dell’ESA SSA-NEO di Frascati, e colleghi di una collaborazione internazionale in un articolo pubblicato su “Nature”.
Il risultato arriva al termine di otto mesi di studi che hanno cercato di tracciare l’identikit di un oggetto celeste piuttosto insolito. Scoperto il 19 ottobre del 2017 nell’ambito della survey Pan-STARRS1 e battezzato 1I/‘Oumuamua, è stato seguito nei giorni immediatamente seguenti dal telescopio Optical Ground Station (OGS) dell’Agenzia spaziale europea (ESA) e da altri osservatori.
I dati hanno mostrato fin da subito che l’oggetto si avvicinava alla Terra provenendo dalla costellazione della Lyra, seguendo un’orbita iperbolica fortemente allungata, e questo ha fatto pensare a un oggetto proveniente dall’esterno del sistema solare. Questi due parametri – orbita e provenienza – hanno portato a ipotizzare che si trattasse di una cometa.
È così emerso un dettaglio fondamentale: ‘Oumuamua non ha una chioma. Più precisamente, gli strumenti non hanno rilevato alcuna emissione di gas – il processo fisico all’origine delle spettacolari “code” delle comete – nonostante le condizioni di osservazione ottimali.
Questo dato, insieme ad altri ricavati da ulteriori osservazioni, ha fatto classificare l’oggetto come un asteroide, anche se la riflettività della superficie, cioè la capacità di riflettere la luce, era compatibile con la composizione di una cometa. Un oggetto asteroidale, dunque, ma che viene da regioni esterne al sistema solare: un “asteroide interstellare”, il primo di questo tipo mai osservato.
Ma la questione della classificazione non si è fermata lì. C’è un parametro dirimente per distinguere una cometa da un asteroide, ed è il tipo di traiettoria seguita, che dipende dalle forze coinvolte.
Il moto di tutti gli oggetti del cosmo è governato in gran parte dalle forze gravitazionali, ma le traiettorie delle comete sono influenzate anche da forze non gravitazionali, dovute al degassamento cometario. Dunque, un modo per distinguere i due tipi di oggetti è misurare se la loro accelerazione si discosta, seppur di poco, da un comportamento puramente gravitazionale.
Nel caso di ‘Oumuamua Micheli e colleghi hano raccolto un’ampia messe di dati, tra cui precise rilevazioni dell’oggetto, 177 ottenute da osservatori a Terra e 30 ottenute dal telescopio spaziale Hubble. L’analisi successiva ha mostrato che l’orbita osservata di ‘Oumuamua non è compatibile con una traiettoria governata solo dalle forze gravitazionali prodotte dagli oggetti più massicci del sistema solare, vale a dire Sole, pianeti e rispettive lune, più i 16 maggiori oggetti compresi nella fascia degli asteroidi.
In altre parole, l’oggetto ha un’accelerazione che lo porta lontano da Sole che non è di tipo gravitazionale e che non può essere attribuita ad altri processi fisici, come la spinta della radiazione solare o l’interazione magnetica col vento solare. Il moto è dunque compatibile col comportamento di una cometa, che può essere spinta dal gas che essa stessa rilascia.