Fioritura e parcheggi sulla Piana di Castelluccio: è ancora polemica

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Fioritura e parcheggi sulla Piana di Castelluccio: è ancora polemica

Legambiente: «Il Sindaco Alemanno applichi immediatamente il regolamento degli accessi e per lo stazionamento automezzi proposto dal Parco Nazionale dei Monti Sibillini»
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Dopo che il Wwf era stato dichiarato “ospite non gradito” a Catelluccio di Norcia per aver criticato i progetti post-terremoto, è di nuovo polemica e questa volta a intervenire è Legambiente. Il responsabile parchi e biodiversità del Cigno Verde, Antonio Nicoletti, lancia un appello: «Ci rivolgiamo al Prefetto Raffaele Cannizzaro, al Sindaco di Norcia Nicola Alemanno, alla Presidente regionale Catiuscia Marini, al Presidente del Parco Oliviero Olivieri: scongiurate in qualsiasi modo che le giornate delle fioritura dei Piani di Castelluccio si trasformino, da straordinaria occasione di visita e godimento di una delle aree di maggior interesse naturalistico, ambientale e paesaggistico del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, d’Italia e persino d’Europa in una invasione selvaggia e incontrollata di auto e pullman. Gli accessi e lo stazionamento degli automezzi ai piani di Castelluccio nei fine settimana di giugno, luglio per lo straordinario evento della fioritura possono essere gestiti nell’interesse degli abitanti e delle attività economiche, garantendo la salvaguardia dei luoghi evitando il parcheggio sui prati e la sicurezza delle persone, semplicemente applicando il regolamento che il Parco ha presentato più di un mese fa al Sindaco di Norcia, al Prefetto e alla Regione Umbria».

Legambiente spiega che «La proposta del Parco prevede un piano modulare con aree di sosta con chiusura fino ad esaurimento dei posti, cominciando da quelle più prossime al Centro abitato, come l’anello stradale intorno a Castelluccio, altre successive aree di sosta per auto e per pulmann a Forca di Presta, Forca di Gualdo e Scentelle, fino a quelle previste al Bivio Norcia-Arquata e dal Bivio da Arquata-Montegallo da attivare dopo il completamento delle prime. Un piano che richiede ovviamente l’organizzazione di un servizio di navette tra Norcia e Scentinelle e tra Arquata e Forca di Presta, ma l’utilizzo di sistemi semaforici e il presidio di personale autorizzato a regolare gli accessi, comminare verbali e multe. Determinante per il buon funzionamento del regolamento anche un’adeguata e capillare informazione, attraverso la stampa e gli altri media tra cui anche i social network, ma anche adeguata segnaletica lungo le strade di avvicinamento. Insomma uno strumento che viene applicato normalmente in qualsiasi Parco e area protetta, a cominciare dal Trentino, al quale tranquillamente si adeguano i turisti che vogliono fruire di patrimoni naturali unici».

Secondo l’Associazione ambientalista, «Anche quest’anno si è arrivati colpevolmente all’emergenza con l’obiettivo di “estorcere” qualche deroga per utilizzare l’area della piana da adibire a parcheggio, tralasciando qualsiasi programmazione adeguata a garantire una mobilità sostenibile in uno degli altipiani più vasti dell’Italia centrale e al tempo stesso una delle zone più singolari e di qualità paesistica dell’Appennino dell’Italia Centrale. Abbiamo avuto un piccolo assaggio lo scorso fine settimana, con un carosello di macchine parcheggiate lungo la strada o viste circolare senza il benché minimo controllo, lungo le strade sterrate. Domenica prossima 1 luglio ci attende sicuramente una situazione ben peggiore considerando anche il concerto pomeridiano di Risorgimarche a Forca di Presta».

Nicoletti conclude: «Anche Legambiente, come la Comunanza Agraria di Castelluccio pensa che la problematica della fruizione compatibile del bacino di Castelluccio non è mai stata affrontata adeguatamente e risolta e che è da anni argomento di confronto fra Ministero dell’Ambiente, Parco Nazionale dei Monti Sibillini, Regione Umbria, Comune di Norcia, comunità locali e associazioni ambientaliste. Questa poteva essere l’occasione per cominciare a definire una modalità di accesso e fruizione a fini turistici riducendo l’insostenibile pressione del traffico privato alla “rincorsa” del parcheggio comodo, incontrollato, in ambiti di elevatissimo valore ambientale per evitare di compromettere irrimediabilmente le emergenze naturalistiche presenti in questo territorio già pesantemente colpito dal sisma. Anche questa volta il Sindaco ha preferito ripetere il solito cliché, arrivando a ridosso della fioritura senza alcun programma; la Regione Umbria, ripetutamente sollecitata nella persona della Presidente Catiuscia Marini se ne è lavata le mani, dichiarando che le decisioni attengono esclusivamente al Comune e al Parco. Ribadiamo da anni che l’unico futuro possibile per le comunità dell’appennino e in particolare per Castelluccio passa dalla conservazione del patrimonio naturale e culturale, dalla proposta di un turismo lento basato sulla valorizzazione dei cammini storici e naturalistici, con presenze programmate e tale da garantire tempi di permanenza sul territorio più lunghi».

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