SI APRE UNA SPACCATURA DI 10 KM IN KENYA DOPO FORTI PIOGGE, MA FA PARTE DEL NORMALE PROCESSO GEOLOGICO DELLA ZONA
Nel sud-ovest del paese africano, anche a causa delle forti piogge, si è aperto un crepaccio nel terreno lungo una decina di chilometri e largo fino a 20 metri. L’evento ha creato panico, tagliato strade e distrutto case.
tratto da www.repubblica.it
Dopo settimane di piogge, alluvioni e anche scosse di terremoto, all’improvviso una crepa si aperta nel pavimento di casa e la terra si è spalancata sotto ai loro piedi. Ecco perchè Eliud Njoroge e sua moglie hanno abbandonato la loro abitazione durante la cena fuggendo via terrorizzati, pensando all’Apocalisse.
Ma trovandosi nel sud-ovest del Kenya, in piena Rift Valley, la loro casa era semplicemente stata vittima di un fenomeno geologico non inedito da queste parti. Per decine di chilometri, a partire dal 18 marzo, una fessura nel terreno larga fino a 20 metri e profonda 15 si è andata man mano estendendo sulla linea di faglia che taglia il continente in due per circa 4mila chilometri. E che è stata tra l’altro battezzata “la culla della specie umana”.
“Mia moglie urlava, chiedeva aiuto ai vicini” ha raccontato Njoroge alla Reuters. La casa della coppia, fatta di mattoni e lamiera, è stata prima svuotata dai mobili. Poi, all’allargarsi della frattura, è stata addirittura demolita. Anche altri abitanti della zona hanno subito la stessa sorte. L’autostrada che unisce Nairobi, la capitale del Kenya, a Narok, nell’ovest, si è ritrovata tagliata in due. In piena stagione delle piogge, si teme che la fessura si allarghi ulteriormente. “Ma la spaccatura corre lungo una linea retta. Non è difficile prepararsi in anticipo” spiega con una nota di ottimismo David Adede, il geologo contattato dalla Reuters.
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Le spiegazioni tecniche non hanno tranquillizzato del tutto la popolazione. Molti giornali della zona hanno titolato che l’Africa si sta spaccando in due. L’affermazione è un po’ esagerata per una fessura profonda venti metri. Ma se guardiamo ai tempi lunghi, in decine di milioni di anni, bisogna far notare che a est della Rift Valley, infatti, la placca somala si sta allontanando dal resto della placca africana (detta nubiana) al ritmo di 6-7 millimetri all’anno. Il processo si è attivato circa 25 milioni di anni fa. La fessura della crosta lascia risalire il magma, costellando la zona di vulcani attivi. “Presto” (fra una decina di milioni di anni a occhio e croce) al posto della casa dei Njoroge potrebbe esserci il mare.
La linea rossa divide la placca somala (a est) da quella nubiana (a ovest)
A Mai Mahiu (acque calde nella lingua dei Kikuyu), il centro più vicino alla casa della coppia sfortunata, c’è preoccupazione anche per un possibile risveglio del vulcano Suswa, che si trova nel sud-ovest del Kenya. Ma l’effetto più visibile, in questi giorni, è proprio la creazione di vuoti all’interno del terreno, che si sta “stirando” per effetto dell’allontanamento delle placche. Alcuni dei vuoti si sono riempiti con il tempo con la cenere dei vulcani. Basta una stagione di pioggia più intensa delle altre per dilavarla e far cedere alcuni zone sotterranee