Sea Shepherd: ogni anno la Francia stermina i propri delfini. Uccisi tra i 6.000 e i 10.000 esemplari (VIDEO)

0

Sea Shepherd: ogni anno la Francia stermina i propri delfini. Uccisi tra i 6.000 e i 10.000 esemplari (VIDEO)

Al via l’Operazione Dolphin By-Catch per sensibilizzare l’opinione pubblica sul destino dei delfini lungo la costa francese
www.greenreport.it

Secondo l’Observatoire Pelagis di La Rochelle (un organo del Centre national de la recherche scientifique –  Cnrs), ogni anno, da gennaio a fine marzo, al largo della costa occidentale francese, a una media di 6.000 delfini 8 e fino a 10,000) vengono uccisi dai grandi pescherecci a strascico industriali e da imbarcazioni che pescano in coppia (con reti tese e trascinate tra due pescherecci a strascico). Sea Shepherd  fa notare che E’più del numero complessivo di delfini uccisi ogni anno nelle Isole Faroe danesi e nella Baia di Taiji, in Giappone, insieme». I due luoghi più tristemente famosi al mondo per la mattanza di delfini e globicefali.

Si tratta di pescherecci che pescano soprattutto branzini “spazzando” con le loro reti i fondali proprio durante la stagione riproduttiva. Sea Shepherd  sottolinea che »Questa pratica non è dannosa solo per le popolazioni di branzini, ma è letale anche per i delfini che rimangono intrappolati e annegano nelle reti come catture accidentali. Durante il pattugliamento del Plateau di Rochebonne di questo fine settimana, la nave di Sea Shepherd Bob Barker ha filmato i pescherecci a strascico Jeremi Simon e Promethée mentre issavano a bordo le loro reti con due delfini intrappolati all’interno. Uno dei delfini sembrava già affogato, ma l’altro, ancora vivo, emetteva fischi d’angoscia che possono essere uditi nel video. Invece di rigettare i delfini in mare davanti all’equipaggio di Sea Shepherd, i due delfini sono stati portati a bordo di una delle due imbarcazioni. Questa macabra scena si ripete ogni notte, durante tutto l’anno, lungo la costa francese, con un picco tra gennaio e marzo».

Da anni, e senza essere ascoltato, l’Observatoire Pelagis pubblica, rapporti allarmanti sul declino della popolazione di delfini. In un rapporto del Cnrs del 2016, di Pélagis e dall’università di La Rochelle, si afferma che «la mortalità inflitta ai delfini dai pescherecci mette a repentaglio la sopravvivenza della popolazione nel medio termine. Avendo bassi tassi di fertilità e un’elevata sensibilità all’inquinamento chimico e plastico, e dovendo anche affrontare la scarsità di cibo causata dalla pesca eccessiva, i mammiferi marini sono particolarmente vulnerabili. È quindi urgente adottare misure immediate per proteggerli».  Ma il governo francese non ha risposto agli appelli e ai moniti dei suoi scienziati sull’argomento e i pescatori coinvolti nella strage di delfini stanno approfittando dell’ignoranza dell’opinione pubblica.

Sea Shepherd spiega che «I delfini che vivono abitualmente insieme ai branzini vengono presi da reti da pesca che catturano indiscriminatamente tutto ciò che incontrano lungo il loro cammino. Ne segue una morte lancinante poiché i delfini intrappolati annegano nella rete. I delfini che vengono pescati vivi di solito muoiono per le ferite loro inflitte dai pescatori a bordo delle navi. I cadaveri che regolarmente arrivano sulle spiagge francesi mostrano fratture, code e pinne spezzate e profonde incisioni nella pelle dovute alle reti».

Per descrivere l’ecatombe dei delfini che avviene ogni anno lungo le coste francesi viene utilizzato il termine di “Catture accidentali”, ma gli ambientalisti lo definiscono «Un massacro che avviene nella totale e attentamente mantenuta opacità. Infatti, sebbene la legge imponga ai pescatori di dichiarare le loro catture di delfini, in pratica lo Stato non ha designato alcun organismo di regolamentazione atto a ricevere questi dati. Questo vuoto impedisce il monitoraggio della mortalità inflitta ai mammiferi marini dai pescherecci a strascico. L’Osservatorio Pelagis è qualificato e in grado di ricevere questi dati ma non ha ottenuto l’autorizzazione per farlo. Inoltre non sono stati stanziati fondi per l’attuazione di tecniche di pesca più selettive, nonostante questi fondi esistano. La pesca industriale è fortemente sovvenzionata in Francia, ma la riduzione della mortalità dei delfini non è una delle priorità della politica sulla pesca dello Stato.

 

Eppure i delfini potrebbero essere salvati, la presidente di Sea Shepherd Francia, Lamya Essemlali, ha invitato lo stato francese a: 1. Proibire ai pescherecci a strascico la pesca nei fondali che ospitano la stagione riproduttiva dei branzini. La Francia concede autorizzazioni per una pesca particolarmente distruttiva in aree sensibili, ma non applica contemporaneamente misure di sorveglianza adeguate. 2. Stabilire un migliore controllo delle attività di pesca e prevenire efficacemente la vendita di novellame. La Francia è già stata multata per diversi milioni di euro per la sua tolleranza verso la vendita di pesce sottodimensionato, bandito dall’Unione europea con l’ovvio scopo di preservare le popolazioni. 3. Infine designare un’organizzazione (come Pelagis) atta a ricevere i dati relativi alle catture accidentali di delfini nell’attrezzatura da pesca».


Anche i consumatori possono contribuire a salvare i delfini, Sea Shepherd ci propone di «1. Mangiare meno pesce. 2. Evitare completamente il pesce sottodimensionato. 3, Boicottare il pesce pescato da pescherecci a strascico, limitandosi esclusivamente ai pesci catturati con la lenza».

 

Share.

Leave A Reply