Come abbiamo spiegato più volte, a dispetto del nome, la luna non sarà però veramente blu: il nome deriva infatti solo dalla sua presunta rarità: “once in a blue moon” (“una volta ogni luna blu”) è infatti un’espressione che vuole indicare qualcosa che non si verifica molto comunemente.
Una versione altrettanto diffusa riconduce invece il nome all’antico termine inglese “belewe“, ovvero tradire. Una luna traditrice, quindi, perchè induceva a pensare che fosse finita la stagione anche se non era così. Anticamente, infatti, era chiamata Luna Blu la terza luna piena di una stagione che ne conteneva quattro.
Tra l’altro l’evento non è poi così raro. Accade infatti una volta ogni 3-5 anni. E a volte si verifica anche più spesso, come in questo 2018, anno in cui stiamo assistendo per ben due volte alla doppia luna in un unico mese (la prima fu il 31 gennaio, e fu anche Superluna).
E non finisce qui: questa luna è anche quella sulla quale è avvenuto il calcolo della Pasqua, festività cristiana che cade la prima domenica dopo il primo plenilunio di primavera. Quest’anno l’equinozio di primavera è avvenuto il 20 marzo alle 17.15 ora italiana, e sabato 31 marzo è il primo plenilunio “utile” per l’individuazione della Pasqua, che sarà proprio il giorno successivo, l’1 aprile.
Dunque è Luna Blu la luna piena di Pasqua, che magari potremmo ammirare durante la veglia che, per tradizione cristiana, precede i festeggiamenti della Resurrezione di Gesù.
Buona visione a Buona Pasqua!
Roberta De Carolis