La censura dell’amministrazione Trump sui cambiamenti climatici
L’Amministrazione del Presidente degli Stati Uniti ha agito su molte agenzie governative, che hanno dovuto adeguarsi a un nuovo corso negazionista sui cambiamenti climatici.
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L’anno scorso, il 19 gennaio, l’Environmental protection agency (EPA, l’agenzia Usa per la protezione dell’ambiente) iniziò a rimuovere molte informazioni chiave sui cambiamenti climatici dal suo sito web: a distanza di un anno risulta evidente la carenza di informazioni chiave sulla questione.
Tuttavia un’altra agenzia Usa, l’Environmental Data & Governance Initiative (EDGI) ha accuratamente documentato tutte le variazioni: la rimozione (o revisione) dei documenti ufficiali, delle pagine del sito EPA e dei riferimenti ad altri siti web correlati al discorso sui cambiamenti climatici. L’EPA (fino ad allora principale fonte di informazioni sul tema) non è infatti l’unica agenzia governativa ad avere “rimosso o ridimensionato il problema”: lo hanno fatto anche il dipartimento dell’energia (DOE) e il dipartimento di Stato.
Il menu dei comandi sulla home page dell’EPA, prima e dopo il nuovo corso (clicca sull’immagine per ingrandirla).
Le pagine scomparse. I cambiamenti più drastici e corposi sulle pagine dell’EPA sono avvenuti il giorno prima della People’s Climate March (aprile 2017): è da allora che sulla pagina principale del sito per la protezione dell’ambiente manca del tutto un riferimento (un link) a una pagina dedicata all’argomento dei cambiamenti climatici. Non tutti i documenti sono stati rimossi, ma trovarli è un’impresa e bisogna sapere esattamente che cosa cercare.
Alcune pagine sono invece state del tutto rimosse, come l’area dedicata agli studenti. Un’altra importante sezione a essere stata completamente snaturata è “Climate and Energy Resources for State, Local and Tribal Governments”, che nella nuova versione ha perso il “Climate” insieme a un numero imprecisabile di documenti e dati scientifici.
Le “risorse” tematiche sull’EPA.
Il tutto è avvenuto senza preavviso e senza dar modo di scaricare e archiviare pagine e informazioni preziose, ma evidentemente era proprio questo lo scopo.
Non è facile avere una misura del materiale perso, ma, giusto per dare un’idea, se adesso si prova a cercare il termine “cambiamento climatico” (climate change) sul sito dell’EPA si otterranno circa 5.000 risultati. Prima della revisione erano oltre 12.000. C’è comunque chi ha cercato di salvare il salvabile: alcuni documenti importanti, scomparsi o introvabili sul sito dell’EPA, sono stati recuperati per tempo dal sito City of Chicago.
Il cambiamento non climatico ma di paradigma documentato da ScienceAF.