Gli animali notturni usano le stelle e la Via Lattea per ritrovare la strada verso casa

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Gli animali notturni usano le stelle e la Via Lattea per ritrovare la strada verso casa

Questi animali riescono a spostarsi nel buio, cacciare e tornare a casa osservando le stelle e la Via Lattea
di Zeina Ayache
Photo: Serge Brunier
scienze.fanpage.it

Gli animali notturni come trovano la strada verso casa? Osservando le stelle e la Via Lattea. Questo è quanto ci fanno sapere i ricercatori della Lund University che sulla rivista Proceedings of the Royal Society B: Biological Sciences hanno pubblicato lo studio intitolato “How animals follow the stars” in cui ci raccontano, specie per specie, come facciano gli animali a spostarsi nel buio.

I ricercatori ci spiegano che per gli animali la notte rappresenta un’opportunità per uscire con più sicurezza, poiché i predatori tendono ad essere di meno, così come è ridotto il numero dei parassiti. Inoltre durante il giorno ci sono più animali coi quali competere per cacciare le prede o trovare il cibo. Per gli animali che migrano alla ricerca di sostentamento attraverso lunghe distanze, le ore più fredde della notte sono migliori rispetto a quelle calde del giorno sotto il sole.

Come fanno a spostarsi col buio. Al di là delle caratteristiche fisiche necessarie per spostarsi nel buio, come ad esempio la capacità di vedere anche con poca luce, gli animali utilizzano altre tecniche per non perdere la strada di casa. Ad esempio:

– gli uccelli migratori spiccano il volo al tramonto e si affidano alla loro bussola magnetica, ma anche alla loro bussola stellare quando utilizzano le singole stelle per orientarsi
– gli scarabei stercorari non utilizzano le singole stelle, ma preferiscono affidarsi direttamente alla luce della Via Lattea, che spicca nel cielo scuro della notte
– le foche, le falene e le rane anche si spostano di notte utilizzando il cielo stellato

Cosa cambia tra stelle e Via Lattea? I ricercatori ci spiegano che gli animali che hanno occhi simili ai nostri riescono a distinguere le singole stelle, cosa che non avviene probabilmente con gli insetti che hanno occhi composti e che quindi non riescono a vedere la singola stella e si affidano alla luce della Via Lattea”.

“Sappiamo ancora molto poco di come gli animali notturni vivono e interpretano il cielo notturno, ad esempio, nessuno ha ancora determinato se e in che modo gli uccelli migratori cambino punto di riferimento nel cielo notturno quando passano l’equatore” conclude il ricercatore James Foster secondo il quale le nuove tecnologia potranno permetterci di saperne presto di più.

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