L’Etna: vulcano e gigantesca sorgente di acque calde?
L’enorme quantità di gas che il vulcano emette, rispetto alla quantità di lave, deve ancora trovare una spiegazione definitiva: ecco l’ipotesi di un ricercatore dell’Università di Catania.
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L’Etna emette una enorme quantità di vapore acqueo e altri gas: c’è un’apparente anomalia tra la quantità di gas e quella di lave, molto inferiore a ciò che dovrebbe essere.
Tra i vulcani attivi, l’Etna è un caso molto interessante. Emette enormi quantità di gas, soprattutto vapore acqueo, anidride carbonica e anidride solforosa, la cui fuoriuscita è continua – anche in assenza di emissioni di lave. Studi del passato, riconfermati da recenti ricerche condotte da Carmelo Ferlito (Università di Catania), hanno calcolato che ogni anno vengono emesse 7 milioni di tonnellate di gas. Una enormità: la quantità è così elevata che Ferlito si è chiesto come la si può spiegare.
Perché in genere c’è una proporzione ben definita tra gas emessi e lave che arrivano in superficie. Nel caso dell’Etna tale corrispondenza non c’è: «La quantità di lave al seguito dei gas dovrebbe essere almeno 10 volte superiore a quella che effettivamente arriva in superficie», commnenta il ricercatore. Come si spiega?
L’Etna non è un vulcano esplosivo (nonostante la posizione, tra due zolle che si scontrano): la sua costante attività si manifesta con lave e gas.