Le orche sanno imitare e riprodurre il linguaggio umano (AUDIO)

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Le orche sanno imitare e riprodurre il linguaggio umano (AUDIO)

Una femmina in un parco marino ha riprodotto alcune parole copiando l’addestratore: un’abilità che pochi mammiferi, oltre all’uomo, condividono. E che potrebbe spiegare come si propagano i dialetti tra questi cetacei.
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“Hello?”, “Hello!”: la voce dell’addestratrice risuona, seguita poco dopo da un identico suono di risposta. Non è un dialogo tra un umano e un pappagallo, ma tra una biologa e un’orca (Orcinus orca): la prima che si dimostra in grado di imitare un suono umano.

Wikie, una femmina di 14 anni ospite del Marineland Aquarium di Antibes, Francia, ha imparato a riprodurre alcune semplici parole (“hello“, “bye-bye“, “Amy“, “one“, “two“) copiando i ricercatori mentre era parzialmente immersa in acqua, con lo sfiatatoio esposto all’aria. In alcuni casi, ci è riuscita al primo colpo: un’abilità – quella di imitare suoni tipici di altri animali – condivisa da poche altre creature (delfini, elefanti, pappagalli, oranghi, beluga), e nella quale i cetacei sembrano eccellere.

Non solo: l’orca si è dimostrata anche capace di imitare suoni non familiari prodotti da altri suoi simili (incluso un verso simile a una pernacchia). Questo potrebbe spiegare come facciano le diverse popolazioni in libertà ad acquisire specifici dialetti.

Un gruppo internazionale di ricercatori ha voluto testare l’abilità dell’orca nell’imitare i suoni proponendole qualcosa di estraneo al suo consueto repertorio. Dopo aver imparato il comando “copia”, Wikie si è cimentata nel riprodurre i suoni emessi dal suo cucciolo di 3 anni, da altre orche che emettevano rumori non familiari, da un umano che produceva versi da orca o che pronunciava alcune facili parole. In tutti i casi se l’è cavata piuttosto bene (come potete sentire nel video del Guardian a fine pagina, imperdibile), nonostante un apparato vocale molto diverso dal nostro. Questo, è bene ricordarlo, non significa che l’orca conoscesse il significato di quello che diceva.

Tutti i nuovi suoni sono stati riprodotti entro 17 tentativi, ma alcuni come quelli “da orca” pronunciati dall’uomo, o “hello” le sono riusciti subito (quest’ultimo, in oltre la metà dei casi). Delle orche si sapeva già che sanno imitare i movimenti delle loro simili e i versi di delfini tursiopi e leoni marini. Ora le conosciamo come imitatrici dell’uomo e di altre orche. Se anche quelle in libertà ne fossero capaci, ciò spiegherebbe come suoni “regionali” vengano trasmessi tra esemplari di uno stesso gruppo.

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