Inverno: ecco come è cambiata la piovosità dal 1970 al 2012

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Inverno: ecco come è cambiata la piovosità dal 1970 al 2012

Articolo tratto dalla Rivista di Meteorologia Aeronautica n° 3 del 2017

Ritratto di Mario Giuliacci

in redazione Col. Mario Giuliacci
www.meteogiuliacci.it

Questo articolo è una sintesi di una interessante analisi climatica  pubblicata sulla Rivista di Meteorologia Aeronautica  n.3 del 2017 (vedi QUI ) . Conclusioni a fondo pagina

Nell’analisi in oggetto vengono esaminati alcuni indici climatici riferiti alle  zone termo-pluviometriche omogenee dell’Italia.

La ricerca è stata elaborata da: Cap. Filippo Maimone, Dott. Antonio Di Ianni 2, T.Col. Fabrizio Ciciulla

Qui noi abbiamo estratto  e sintetizzato solo la parte relativa  al trend della  piovosità invernale. Il calcolo è stato effettuato su base stagionale e i risultati sono stati

raccolti e discussi per stagione, indice e zona omogenea. E’ stato evidenziato, in diversi casi,

un segnale amplificato di trend rispetto alle analisi più tradizionali sulle serie storiche, con una

tendenza più diffusa al riscaldamento e tendenze spazialmente meno coerenti degli indici

associati alla precipitazione.

Attraverso la metodica della “Cluster Analisys” è stato possibile classificare  i dati osservati dal 1970 al 2012 nelle seganti 7 aree omogenee dal punto di vista della piovosità invernale (Fig.1)

1. Sardegna;

2. Sicilia e Calabria;

3. Liguria di Levante, Appennino Emiliano e Toscana;

4. Regioni centrali, Emilia Romagna, Ovest Campania;

5. Puglia, Basilicata ed Est Campania;

6. Regione Alpina (escluse le Alpi Marittime e Giulie);

7. Regioni settentrionali.

https://www.meteogiuliacci.it/sites/default/files/styles/large/public/Fig.2%20prec%20cumulate.jpg?itok=NL2s462K

Ecco i risultati della ricerca

  • Per quanto il trend dell’anomalia del parametro precipitazione giornaliera cumulata è molto variegato (Fig. 2): decisamente negativo nella zona 3 (-19 mm su Liguria di Levante, Appennino Emiliano e Toscana); sempre negativo, ma meno pronunciato, nelle regioni 1 e 7 (intorno a -8 mm su Sardegna e regioni settentrionali); positivo nella zona 6  (Regione Alpina escluse le Alpi Marittime  e Giulie)e sulla zona 2 ( Calabria e Sicilia).  Insomma in inverno sul Nord Italia (tranne le Alpi) Toscana e Sardegna piove di meno in termini di quantità di pioggia;

  • L’andamento dell’indice number of wet days (Fig. 3) è generalmente crescente, specie nei cluster 1, 2, 5 e 6 ( Sardegna, Sicilia e Calabria Puglia, Basilicata ed Est Campania, Regione Alpina) mentre nelle restanti regioni risulta per lo più stazionario. Insomma in inverno il numero di  giorni piovosi è aumentato al Sud, mentre nevica di più sulle Alpi, tranne le marittime  e le Giulie)

  • Analizzando infine l’indice numero totale invernale di giorni con pioggia ≥ 20 mm (Fig. 4), si riconosce facilmente uno  spiccato trend negativo nel cluster 3 (Liguria di Levante, Appennino Emiliano e Toscana), ed uno lievemente positivo nella regione 6 (Regione Alpina escluse le Alpi Marittime e Giulie).  Per le altre zone i trend sono meno significativi.                                         Insomma in inverno il numero di giornate con piogge forti sono diminuite su Liguria, Appennino Emiliano e Toscana.

Conclusioni

1. In inverno sul Nord Italia (tranne le Alpi) Toscana e Sardegna piove di meno in termini di quantità di pioggia;

2. il numero di giorni piovosi è aumentato al Sud, ed è aumentato anche il numero di giorni con neve sulle Alpi, tranne le marittime e le Giulie

3.  il numero di giornate con piogge forti è diminuito su Liguria, Appennino Emiliano e Toscana.  E’ invece aumentato il numero di giorni con nevicate abbondanti sulle Alpi (>20cm) tranne  le Marittime e le Giulie

Un Ringraziamento al Direttore delle Rivista, Il Col. Cau Silvio, per l’autorizzazione concessami alla riproduzione, seppure qui sintetizzata, di questa ricerca sul nostro sito

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