El Niño e/o La Niña: l’Onu incoraggia i Paesi a agire per prevenire i disastri

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El Niño e/o La Niña: l’Onu incoraggia i Paesi a agire per prevenire i disastri

Nel 2018 arriverà La Niña? Temperature globali più fresche ma ancora condizioni meteorologiche estreme
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Greg Puley, a capo della Sezione del Consiglio politico e pianificazione dell’ United Nations office for the coordination of humanitarian affairs (Ocha) «Nel 2018 La Niña dovrebbe avere un impatto sul meteo nel mondo» e su ONU Info, Puley  ha esortato i governi e la comunità internazionale ad «agire  rapidemente per attenuare gli effetti di questo fenomeno meteorologico e quelli del fenomeno similare  El Niño. Sappiamo che più presto saremo in grado di mettere in campo una risposta, più questo intervento sarà efficace».

El Niño è il nome che viene dato al riscaldamento della regione centrale e orientale dell’Oceano Pacifico un fenomeno che si produce in media ogni  3 – 7 anni  e che fa innalzare le temperature del mare, con forti impatti sui sistemi meteorologici in tutto il mondo e con alcune regioni che ricevono molte più piogge ed altre che subiscono devastanti siccità, con un ribaltamento dei regimi climatici abituali.

La Niñaè invece associata a temperature della superficie del mare più fredde della media e, anche se mitiga il riscaldamento globale in corso, produce ugualmente delle condizioni meteorologiche estreme.

L’Ocha ricorda che nel 2016, 23 Paesi in cui vivono 60 milioni di persone hanno dovuto richiedere un aiuto di emergenza a causa dei fenomeni meteorologici legati a El Niño.

Puley conclude: «Benché non si abbia mai la certezza assoluta che si produca un evento meteorologico, esorto i governi a prepararsi. Per esempio, se sono previste delle precipitazioni in eccesso, si possono fare degli investimenti per rinforzare gli argini dei fiumi per fare in modo che le precipitazioni in eccesso non producano inondazioni. Questo costerà 10 milioni di dollari per rinforzare gli argini del fiume. Questo potrebbe costare 50 o 60 millioni di dollari per fornire cibo, acqua e un riparo alle persone sfollate  a causa delle inondazioni».

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