IL VIDEO DELL’ANIMAZIONE DELLO TSUNAMI GENERATO DAL TERRIFICANTE TERREMOTO DI Mw 8.5 DELL’1 NOVEMBRE 1755 AL LARGO DEL PORTOGALLO
L’onda di tsunami causò migliaia di vittime in Portogallo oltre alle 3000 provocate direttamente dal sisma
Redazione Blue Planet Heart
tratto da PTWC
La mattina dell’1 novembre 1755, un grande terremoto scosse la capitale portoghese di Lisbona mentre i fedeli riempivano chiese e cattedrali per la messa di Ognissanti. In pochi secondi ridusse la città in rovina causando devastanti incendi. Il terremoto probabilmente uccise circa 30.000 persone, anche se alcune stime raddoppiano questa cifra. Molti dei sopravvissuti fuggirono nei moli e nelle zone del porto di Lisbona, ma purtroppo non sapevano che lì non avrebbero trovato la sicurezza.
Infatti, il terremoto, generò uno tsunami, la cui prima ondata risali’ l’estuario del Tago circa un’ora dopo il terremoto, raggiungendo l’altezza massima dell’onda pari a 12 metri uccidendo altre 1000 persone. Almeno altre due ondate di tsunami poi si riversarono sulla città, completando la distruzione del terremoto. Nella città costiera portoghese di Lagos lo tsunami fu ancora più devastante, con onde che raggiunsero forse l’altezza di 30 m. Le onde di tsunami danneggiarono anche i porti di Cadice in Spagna, poi Safi e Agadir in Marocco, a sud, e a nord invece provocarono lievi danni a Brest in Bretagna, inondazioni in Inghilterra nelle isole Scilly e in Cornovaglia, allagando anche le zone basse della città di Cork, in Irlanda. Mentre si propagava attraverso l’Atlantico, lo tsunami raggiunse Madeira, dove gli osservatori registrarono un’onda di 4 m, poi le Canarie, le Azzorre e infine le Indie Occidentali, con circa 1 m di onda, e poi alle Barbados, Martinica, Guadalupa e Antigua.
Questa animazione mostra questi valori attraverso il movimento simulato delle onde mentre viaggiano attraverso gli oceani del mondo e si può vedere anche la distanza tra le creste successive dell’onda (lunghezza d’onda), così come la loro altezza (mezza ampiezza) indicata dal loro colore. Ancora più importante, il modello mostra anche cosa succede quando queste onde di tsunami colpiscono la terraforma, informazioni che servono al PTWC per emanare bollettini di pericolo tsunami per le coste colpite.
Fin dall’inizio l’animazione mostra tutte le coste coperte da punti colorati.
Queste sono inizialmente di un colore blu come l’oceano per indicare il normale livello del mare, ma come il maremoto le raggiunge esse cambiano colore per rappresentare l’altezza delle onde, e spesso questi valori sono superiori a quelli delle acque profonde in mare aperto. Lo schema dei colori si basa sui criteri avvisi di PTWC, con il blu-verde che rappresenta “nessun rischio” (meno di 30 cm.), il colore giallo-arancio che indica bassa pericolosità con la raccomandazione di stare lontani dalle coste (da 30 a 100 cm),colore rosso acceso indica pericolo significativo che richiede l’evacuazione (da 1 a 3 metri) e il rosso scuro che indicano un pericolo grave, con eventualmente, la necessità di richiedere un secondo step di evacuazione (superiore a 3 metri).
Verso la fine di questa animazione con la simulazione di 36 ore di attività dello tsunami, il filmato mostra una “mappa energetica” che rappresenta il massimo aumento del livello del mare in mare aperto causata dallo tsunami, un modello che indica che l’energia cinetica dello tsunami non era distribuita uniformemente attraverso l’oceano ma forma un “beam” altamente direzionale, tale da mostrare che lo tsunami era molto più grave nel mezzo del “fascio” di energia rispetto ai suoi lati. Questo modello viene confermato anche dagli impatti costieri, notare infatti come le coste direttamente nel “beam” sono colpite da onde di maggiore intensità di quelle ai lati di esso.