IL VIDEO DELL’ANIMAZIONE DELLO TSUNAMI GENERATO DAL TERREMOTO DI Mw 9.1 DEL 26 DICEMBRE 2004 A SUMATRA

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IL VIDEO DELL’ANIMAZIONE DELLO TSUNAMI GENERATO DAL TERREMOTO DI Mw 9.1 DEL 26 DICEMBRE 2004 A SUMATRA

Redazione Blue Planet Heart
Tratto da Pacific Tsunami Warning Center

Il grande terremoto di Mw 9.1 che il 26 dicembre 2004 colpì la zona di Sumatra-Andaman, ha generato il più mortale tsunami della storia, provocando la morte di oltre 230.000 persone in 14 paesi intorno all’Oceano Indiano. Più delle vittime viveva nella provincia di Acheh, Sumatra, dove lo tsunami ha raggiunto i 30 m di altezza percorrendo più di 4 km nell’entroterra in questa regione molto pianeggiante.

Questo terrificante terremoto ha avuto il suo epicentro vicino a Sumatra settentrionale e ha spostato la crosta terrestre in media di 15 m. La faglia si è rotta verso nord per almeno 1200 km, quasi fino alla costa del Myanmar (Birmania), continuando a rompersi per un periodo di oltre 8 minuti.
Questa distanza è di almeno 200 km lunga della faglia che provocò il più grande terremoto mai registrato, quello di magnitudo 9.5 di Valdivia in Cile del 22 maggio 1960.

Questa animazione mostra perché questa rottura sud-nord è importante per comprendere il comportamento di questo tsunami e perché una simile rottura “progressiva” debba essere presa in considerazione per le future previsioni sullo tsunami. Se il terremoto avesse spostato la faglia per tutta la sua lunghezza, avrebbe inviato le più grandi ondate di tsunami perpendicolari alla faglia e così sarebbero passati a sud dello Sri Lanka. Il moto del terremoto, tuttavia, è iniziato nel sud e si è spostato verso nord lungo la faglia, così lo tsunami ha iniziato a irradiarsi da vicino a Sumatra prima che potesse essere generato vicino a Myanmar, causando così le più grandi ondate di tsunami in una direzione diversa tale da colpire lo Sri Lanka e la Somalia direttamente, coerentemente con le onde dello tsunami effettivamente osservate in quei paesi.

il PTWC ha creato questa animazione utilizzando la rottura progressiva descritta da Chlieh et al. (2007) come input per il proprio modello di previsione sperimentale, RIFT (Wang et al., 2012). Per i primi 30 minuti di tempo simulato, l’animazione è centrata sull’Oceano Indiano settentrionale e si sposta a 30x rispetto alla velocità normale per mostrare i dettagli dello tsunami generato da questa rottura progressiva. L’animazione quindi accelera fino a 1800x velocità normale (1 secondo = 30 minuti di tempo simulato) per portare avanti la simulazione per ben 24 ore mentre si ingrandisce e ruota il globo virtuale per mostrare l’intero Oceano Indiano.

Oggi Il PTWC può anche creare un’animazione di uno tsunami storico con lo stesso strumento che si utilizza per determinare i rischi di tsunami in tempo reale per qualsiasi maremoto di oggi: Il modello di previsione tempo reale degli tsunami (RIFT) . Il RIFT prende le informazioni del terremoto come input e calcola come le onde si muovono attraverso gli oceani, prevedendo la loro velocità, lunghezza d’onda e ampiezza. 

Questa animazione mostra questi valori attraverso il movimento simulato delle onde mentre viaggiano attraverso gli oceani del mondo e si può vedere anche la distanza tra le creste successive dell’onda (lunghezza d’onda), così come la loro altezza (mezza ampiezza) indicata dal loro colore. Ancora più importante, il modello mostra anche cosa succede quando queste onde di tsunami colpiscono la terraforma, informazioni che servono al PTWC per emanare bollettini di pericolo tsunami per le coste colpite.

Fin dall’inizio l’animazione mostra tutte le coste coperte da punti colorati.

Queste sono inizialmente di un colore blu come l’oceano per indicare il normale livello del mare, ma come il maremoto le raggiunge esse cambiano colore per rappresentare l’altezza delle onde, e spesso questi valori sono superiori a quelli delle acque profonde in mare aperto. Lo schema dei colori si basa sui criteri avvisi di PTWC, con il blu-verde che rappresenta “nessun rischio” (meno di 30 cm.), il colore giallo-arancio che indica bassa pericolosità con la raccomandazione di stare lontani dalle coste (da 30 a 100 cm),colore rosso acceso indica pericolo significativo che richiede l’evacuazione (da 1 a 3 metri) e il rosso scuro che indicano un pericolo grave, con eventualmente, la necessità di richiedere un secondo step di evacuazione (superiore a 3 metri).

Verso la fine di questa animazione con la simulazione di 36 ore di attività dello tsunami, il filmato mostra una “mappa energetica” che rappresenta il massimo aumento del livello del mare in mare aperto causata dallo tsunami, un modello che indica che l’energia cinetica dello tsunami non era distribuita uniformemente attraverso l’oceano ma forma un “beam” altamente direzionale, tale da mostrare che lo tsunami era molto più grave nel mezzo del “fascio” di energia rispetto ai suoi lati. Questo modello viene confermato anche dagli impatti costieri, notare infatti come le coste direttamente nel “beam” sono colpite da onde di maggiore intensità di quelle ai lati di esso.

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