Stromboli: aggiornamento attività eruttiva del 16 dicembre 2017 (VIDEO)
Dopo l’eruzione effusiva di agosto-novembre 2014, per più di due anni l’attività dello Stromboli è rimasta su livelli molto modesti, e solo negli ultimi mesi, il vulcano si è ripresentato nella sua forma caratteristica, con frequenti esplosioni da diverse bocche poste all’interno della sua terrazza craterica. Tale attività, negli ultimi mesi, è stata interrotta da 4 esplosioni maggiori (26 luglio, 23 ottobre, 1 novembre e 1 dicembre 2017). Dopo l’ultima di queste, l’attività esplosiva è rimasta su un livello alto, tanto da motivare le autorità a dichiarare il divieto di accesso alle zone sommitali del vulcano.
Nella tarda mattinata del 15 dicembre, si è osservato un cambiamento nell’attività delle bocche eruttive: una di esse, ubicata nell’area craterica nord ha iniziato a produrre piccoli lanci, quasi continui, di brandelli di lava fluida. Tale attività, conosciuta come spattering, spesso è accompagnata dalla formazione di piccole colate di lava. Verso le 14.00 ore locali, un team di ricercatori e tecnici dell’Osservatorio Etneo, la Sezione di Catania dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), ha osservato come da due delle bocche si siano formati piccoli flussi lavici, che hanno cominciato a riempire la depressione craterica, al cui interno si trovano le tre bocche attive. Intorno alle 14.30, la lava ha colmato la depressione e ha dato inizio a una tracimazione sul suo orlo settentrionale, generando un trabocco lavico che si è riversato sull’alto versante settentrionale della Sciara del Fuoco. Poche ore dopo, l’attività di spattering è rapidamente diminuita e nel tardo pomeriggio il flusso lavico si è arrestato.
Figura: Prime fasi del trabocco lavico di Stromboli del 15 dicembre 2017, osservate dalle telecamere termiche del Pizzo sopra la Fossa (a sinistra) e da Quota 400 (a destra)