Ecco gli eventi spaziali da non perdere nel 2018

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Ecco gli eventi spaziali da non perdere nel 2018

Le nuove missioni lunari, gli incontri con due asteroidi, l’attesa foto del “bordo” di un buco nero: sulla carta, ci prepariamo a un anno esaltante per le scoperte celesti
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Un anno con il naso all’insù.|Shutterstock

Ora che avete conquistato un’agenda nuova e intonsa, pronta da riempire, tenete qualche riga vuota per gli avvenimenti celesti che stanno per arrivare: il 2018 promette di essere un anno importante, per l’esplorazione spaziale, con alcune missioni sulla rampa di lancio e altre di cui si attendono con impazienza i risultati.

Ma saranno anche 12 mesi in cui lustrarsi gli occhi come spettatori, con spettacoli cosmici che non lasceranno delusi. Ecco una lista degli eventi spaziali più promettenti del prossimo anno – almeno di quelli che è possibile prevedere

Non assisteremo a un’eclissi “storica” come quella totale che quest’anno ha interessato gli Stati Uniti, ma ce ne saranno 5 minori, che riguarderanno alternativamente tutto il pianeta. Per l’Europa in particolare, la data da ricordare è il 27 luglio: quel giorno un’eclissi totale di Luna sarà visibile dalla maggior parte del nostro continente, dall’Africa, dall’Asia occidentale e centrale, e dall’Australia occidentale. L’11 agosto, un’eclissi parziale di Sole interesserà il Nord Europa (insieme a Canada, Groenlandia e Asia nordorientale).

Come ogni anno sono diversi, ma i più spettacolari si manifesteranno il 12-13 agosto, con il picco delle Perseidi (più di 60 meteore all’ora) e il 13-14 dicembre, con quello delle Geminidi (fino a 120 meteore all’ora).

Ad aprile 2017 gli scienziati dell’Event Horizon Telescope, il radiotelescopio più grande al mondo, che riunisce circa 50 strumenti da un capo all’altro della Terra, hanno completato 5 notti di osservazione in direzione di Sagittarius A*, il buco nero “mostro” 4 milioni di volte più massiccio del Sole al centro della Via Lattea. Il risultato di questo lavoro dovrebbe essere visibili all’inizio del 2018: quello che (forse) vedremo sarà la prima foto non di un buco nero ma del cosiddetto orizzonte degli eventi, la zona oltre la quale materia e luce sono intrappolate dalla gravità del buco nero stesso.

Una simulazione di come dovrebbe apparire l’orizzonte degli eventi di Sagittarius A*, in base alle previsioni di Einstein. | HOTAKA SHIOKAWA/CFA/HARVARD

Ritorno alla Luna. In attesa di metterci piede di nuovo come specie umana, nel 2018 vi andremo in altro modo. A marzo l’India vi spedirà il suo primo rover in assoluto, mentre a fine anno la missione cinese Chang’e 4 sarà la prima ad atterrare sul lato nascosto del nostro satellite. SpaceX aveva inoltre annunciato che nel 2018 avrebbe spedito due cittadini privati in orbita lunare, ma dell’ambizioso piano non si è molto parlato ultimamente.

L’anno degli asteroidi. Se avete seguito con interesse l’incontro tra Philae e la cometa 67P tre anni fa, il 2018 vi piacerà: nei prossimi mesi sono previsti ben due incontri tra sonde e altrettanti asteroidi. A giugno la giapponese Hayabusa 2, lanciata nel 2014, raggiungerà l’asteroide 162173 Ryugu: rimarrà in orbita attorno al sasso spaziale di meno di 1 km di diametro per un anno, per compiere osservazioni accurate, e con un braccio robotico tenterà di prelevare campioni dalla sua superficie da riportare a Terra. Ad agosto, la missione della Nasa OSIRIS-REx inizierà il suo rendez-vous con Bennu, l’asteroide del Sistema Solare che potrebbe colpire la Terra tra 150 anni. Inizierà a studiare i potenziali siti sui quali dovrebbe atterrare per prelevare campioni nel 2019.

Nella primavera 2018 un incontro ravvicinato tra due oggetti celesti promette di generare “fuochi d’artificio”: la pulsar J2032+4127 (o più brevemente J2032) ciò che rimane dell’esplosione in supernova di una stella massiccia, raggiungerà il punto massimo di avvicinamento alla sua compagna in un sistema binario, MT91 213, 15 volte più massiva del Sole. J2032 si tufferà letteralmente nel disco che circonda la stella, attraversandolo e producendo effetti spettacolari, che saranno usati per studiare la gravità della seconda stella.

La partenza di un grande esploratore. Per l’Agenzia Spaziale Europea, uno degli avvenimenti di maggiore rilievo sarà il lancio, il 5 ottobre 2018 (ma la data potrebbe subire variazioni), del satellite per l’esplorazione di Mercurio BepiColombo, in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Giapponese (JAXA). La missione che durerà 10 anni servirà allo studio dettagliato di superficie e magnetosfera del pianeta, con un rilascio di due orbiter che avverrà, però, nel 2025.

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