Gelicidio: un fenomeno che non va confuso con la galaverna, la calabrosa e la brina
Impariamo a conoscerlo. In Aeronautica è fenomeno molto noto come Freezing Rain o “pioggia congelantesi”. Da dove deriva il termine
Abbiamo notato che molti di Voi non conoscono tale fenomeno – agricoltori a parte – per cui riteniamo necessario darvi questa delucidazione.
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Il gelicidio o pioggia che gela è il fenomeno per cui la pioggia nella incontrare uno strato d’aria a temperatura sotto zero al suolo, non ghiaccia ma resta liquida Non vi sembra strano? In Fisica questa stranezza si chiama sopraffusione.
Però appena tocca il suolo le gocce di pioggia gelano, lasciando un deposito di ghiaccio molto compatto, duro, resistente ed è scivoloso per pedoni, auto e piste di decollo (in Aeronautica è uno dei fenomeni più temuto ed è noto in codice internazionale come Freezing Rain o FZ
Il termine gelicidio è molto noto in agricoltura perché il deposito di ghiaccio uccide (da qui il termine gelicidio ovvero ghiaccio che uccide) le colture agricole.
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Non va confuso con la Galaverna la quale non è altro che congelamento di goccioline di nebbia (Freezing Fog) su alberi e cose al suolo quando la temperatura è sottozero.
La galaverna è deposto di ghiaccio su alberi e oggetti al suolo che ha un aspetto opaco biancastro (noto in Aeronautica anche come ghiaccio opaco, in inglese Rime) perché le goccioline e d’ nebbia, essendo molto piccole ghiacciano all’istante quando incontrano un oggetto al suolo, inglobando anche aria non sfuggita al brusco gelido contatto. Il gelo da Gelicidio ha un invece un aspetto liscio e trasparente (vetrone).
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Il gelicidio non va confuso nemmeno con la Brina la quale è dovuta al passaggio diretto del vapore acqueo in cristalli di ghiaccio quando la temperatura notturna scende sotto zero. Come il deposito notturno di ghiaccio sulle vostre auto.
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Né va confuso con la Calabrosa.
In presenza di vento forte, il rivestimento intorno alle superfici segue sottovento la direzione del vento, cosicché si formano talora, specialmente intorno ai tralicci di metallo ed ai fusti delle piante, delle specie di lame di ghiaccio biancastre, irregolari e dentellate, larghe anche 20 centimetri e più