Alcuni eventi estremi del 2016 sarebbero stati provocati dall’uomo
Alcuni degli eventi meteorologici estremi del 2016 non si sarebbero verificati senza il contributo delle attività umane al riscaldamento terrestre. Lo ha dimostrato uno studio dell’American Meteorological Society, che segnala anche il costante aumento dell’intensità e la frequenza di questi fenomeni di Annie Sneed / Scientific American www.lescienze.it
Gli incendi distruttivi che continuano a infuriare nella California meridionale segnano la fine di un anno di devastanti eventi meteorologici estremi in tutto il mondo. Nei soli Stati Uniti, alluvioni di portata storica hanno colpito il Missouri e l’Arkansas a maggio, la siccità ha imperversato in Dakota e Montana dalla primavera all’autunno e gli uragani autunnali hanno devastato la costa del Golfo, la Florida e i Caraibi.
Gli scienziati hanno previsto da tempo che eventi estremi come questi sarebbero diventati più frequenti o intensi – e a volte entrambe le cose – a causa del cambiamento climatico influenzato dalle attività umane. E per quanto estremo possa sembrare quest’anno, in realtà già gli eventi dell’anno avevano rappresentato un punto di svolta.
Il documento seleziona una manciata di eventi estremi dell’anno precedente e separa gli effetti del cambiamento climatico antropogenico dalla variabilità naturale (vale a dire da ciò che ci si potrebbe aspettare se non ci fosse l’influenza umana). Per la prima volta nella storia di queste valutazioni, gli scienziati hanno affermato di aver scoperto che molti eventi non sarebbero potuti accadere se il pianeta non si stesse riscaldando.
“Il cambiamento climatico è stata una condizione necessaria per il verificarsi di alcuni degli eventi del 2016”, ha dichiarato Jeff Rosenfeld, direttore del “Bulletin”, durante una presentazione al convegno dell’American Geophysical Union (AGU) tenutosi questa settimana a New Orleans. “Si tratta di nuovi eventi meteorologici estremi resi possibili da un nuovo clima. Erano impossibili nel vecchio clima.”
Secondo il nuovo rapporto, nel 2016 i tre eventi estremi causati dall’uomo sono stati: l’aumento complessivo della temperatura globale; le temperature da record in Asia, con crisi come la pericolosa ondata di calore che ha colpito la Thailandia nell’aprile 2016; e, infine, i punti caldi marini nel golfo dell’Alaska, nel mare di Bering e al largo delle coste dell’Australia settentrionale. Alcune aree del mare di Bering sono state interessate da una misteriosa massa di acqua calda oceanica soprannominata “il Blob”, un fenomeno che “non può essere spiegato senza il riscaldamento climatico antropogenico”, secondo un comunicato stampa del “Bullettin”.
Il quartiere di Coffey Park a Santa Rosa – 11 ottobre 2017 (ELIJAH NOUVELAGE/AFP/Getty Images)
Naturalmente, molti altri eventi meteorologici estremi hanno colpito il mondo nel 2016, e gli scienziati hanno trovato che il cambiamento climatico ha avuto un ruolo nella maggior parte di essi, anche se non hanno trovato che fosse una condizione assolutamente necessaria per il loro verificarsi.
Il rapporto elenca esempi quali le temperature insolitamente calde nell’Artico durante il novembre e dicembre 2016, e l’aria anormalmente secca sulla costa occidentale degli Stati Uniti, che ha contribuito a provocare gli incendi in quell’anno. Il rapporto segnala inoltre l’improvvisa siccità in Africa meridionale e le precipitazioni da record in località come Wuhan, in Cina. E aggiunge che il cambiamento climatico ha anche intensificato le ondate di calore in tutto il pianeta e rafforzato El Niño, che ha causato problemi come la penuria di cibo in Africa meridionale.
Il rapporto ha inoltre individuato tre eventi apparentemente non collegati al riscaldamento globale, tra cui la tempesta invernale Jonas, una grande tormenta che ha colpito gli Stati Uniti atlantici centrali nel 2016. Ma i ricercatori dicono che questo non esclude necessariamente una possibile influenza del cambiamento climatico causato dall’uomo in quegli eventi; alcuni scienziati dicono che semplicemente non hanno gli strumenti per evidenziare l’eventuale concorso del fattore umano.
Ci vorrà un po’ di tempo prima che gli esperti possano rilasciare analoghe dichiarazioni conclusive per il 2017. “Per definire queste connessioni è necessaria un’analisi molto dettagliata, cercando di isolare i fattori naturali [dall’ influenza umana]”, dice Donald Wuebbles, docente di scienze dell’atmosfera all’Università dell’Illinois a Urbana-Champaign.
Tuttavia, negli ultimi decenni gli scienziati hanno già individuato alcune tendenze nei cambiamenti climatici che si sono diffuse negli Stati Uniti. Hanno trovato che le ondate di calore stanno diventando più frequenti e intense, mentre il numero di ondate di gelo è diminuito. Le precipitazioni meteorologiche estreme stanno aumentando in frequenza e intensità; il rischio di alluvioni è in aumento nel nord-est e nel Midwest degli Stati Uniti. Devastanti incendi di grandi dimensioni colpiscono luoghi come l’Alaska occidentale e gli uragani atlantici si stanno intensificando. Questi risultati sono stati tratti dal Climate Science Special Report di quest’anno, redatto dallo U.S. Global Change Research Program, e Wuebbles li ha presentati questa settimana al convegno AGU.
Gli scienziati hanno però già qualche risultato per almeno un grande evento di quest’anno: l’uragano Harvey, che ha sommerso l’area di Houston in agosto.
Due nuovi studi hanno rilevato che il cambiamento climatico probabilmente ha rafforzato le precipitazioni di Harvey. “L’acqua calda negli oceani concorre a potenziare un grande uragano come questo. Queste tempeste trascinano con sé enormi quantità d’ acqua, più di quanto avrebbero fatto 40 anni fa”, dice Wuebbles. “Alcuni studi dimostrano realmente l’influenza umana su questa grande e devastante tempesta.”
Tutto ciò significa che gli effetti del cambiamento climatico antropogenico sulle condizioni meteorologiche estreme stanno diventando sempre più evidenti per gli scienziati, anche per alcuni singoli eventi.
“Il cambiamento climatico influenza il clima in quasi tutti i suoi aspetti”, afferma Wuebbles e cita l’elenco dei disastri climatici negli Stati Uniti che hanno causato danni per un miliardo di dollari o più, stilato dalla National Oceanic and Atmospheric Administration. “Negli anni ottanta contavamo due eventi estremi [che sono costati un miliardo di dollari], ora ne contiamo 10”, osserva. “Quest’anno ce ne saranno probabilmente 17 o 18. Stiamo assistendo a molti di questi eventi da miliardi di dollari e in quasi tutti riscontriamo alcuni legami con il cambiamento climatico.” La lista dei disastri da miliardi di dollari cita già 15 eventi estremi per il 2017, e l’ anno deve ancora finire.