Svelati, dopo un secolo, “nuovi” tesori della tomba Tutankhamon
Svelati per la prima volta al pubblico alcuni tesori che erano rimasti inscatolati per quasi un secolo al Museo del Cairo che erano stati trovati nella tomba di Tutankhamon www.focus.it
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Era il 26 novembre 1922 e queste sono le esatte parole usate nel telegramma che l’archeologo Howard Carter inviò al suo mecenate, Lord Carnavon, per annunciare la scoperta di quella che poi si rivelò essere la tomba del faraone Tutankhamon.
A 95 anni da quel fondamentale momento della storia della Egittologia, il tesoro del giovanissimo sovrano della XVIII dinastia che salì al trono a 9 anni e morì a 18, continua a stupire.
100 lamine d’oro finora mai viste dal grande pubblico sono state sottoposte a un lungo restauro e ora sono esposte per la prima volta. I motivi animali avvolti dall’albero della vita sono sorprendenti: uno stile insolito per l’arte egizia e che, a detta degli esperti, arriverebbe dell’arte mediorientale.
Le lamine d’oro sepolte col faraone hanno uno stile riconducibile all’arte delle regioni della moderna Siria. | Christian Eckmann/RGZM/DAI Cairo/University of Tübingen
La tomba di Tutankhamon ha lasciato agli egittologi uno scrigno di importantissime risorse. Mai violata fino alla sua scoperta nel 1922, ha conservato preziose informazioni sulla religione, sullo stato e sul sovrano dell’Antico Egitto. Ora, all’apertura di questa cassa dimenticata nei meandri del Museo del Cairo, le lamine d’oro che una volta fungevano da elementi decorativi per le faretre e le briglie usate dal faraone, potranno darci indizi anche sull’arte dell’antico impero.
Le 100 placche d’oro sono rimaste sono rimaste al buio per quasi 100 anni. | Christian Eckmann/RGZM/DAI Cairo/University of Tübingen
«Presumibilmente questo stile, sviluppatosi in Mesopotamia, è arrivato al Mediterraneo e all’Egitto attraversando la Siria», spiega Peter Pfälzner, fra i restauratori dell’Università di Tübingen. «Anche questa è una prova dell’importante ruolo della Siria antica nel trasmettere e disseminare la cultura durante l’Età del Bronzo».
La tesi di Pfälzner è avvalorata anche dall’enorme somiglianza fra queste lamine e altre ritrovate nel 2002 in un tomba a Qatna, l’antica città reale siriana.
La cassa nella quale nel 1922 erano state riposte le placche. | Christian Eckmann/RGZM/DAI Cairo/University of Tübingen