La decontaminazione, a Fukushima, procede con estrema lentezza
Proseguono i lavori della TEPCO per rimuovere le barre di combustibile esausto dai reattori della centrale danneggiata. Ma per l’accuratezza necessaria e l’altissimo livello di radiazioni ci vorranno molti decenni per ripulire l’impianto.
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A luglio di quest’anno, un robot subacqueo controllato da remoto è riuscito a fotografare per la prima volta, a sei anni dall’incidente, le barre fuse di combustibile radioattivo nel reattore 3 dell’impianto nucleare di Fukushima Daiichi.
I vertici della TEPCO hanno fatto sapere che, ora che sanno dove si trovano i resti da rimuovere, sarà possibile organizzare i primi piani di recupero. Ma queste operazioni – secondo il New York Times, che ha fatto il punto sulla progressione dei lavori – si preannunciano lunghe almeno tre o quattro decenni, e del costo di decine di miliardi di dollari.
Operai della TEPCO al lavoro per isolare l’impianto dalle possibili fuoriuscite di liquido contaminato.|REUTERS/Kimimasa Mayama/Pool
L’idea della compagnia elettrica giapponese è arrivare a distruggere completamente l’impianto danneggiato dallo tsunami del 2011 in Giappone, e non ricoprirlo con un sarcofago come è stato fatto con Chernobyl.
L’avvio delle operazioni per rimuovere le barre di combustibile esauste dai nuclei di uno dei tre reattori fusi (quale, ancora non si sa) non è previsto prima del 2021, una data che segnerà il decimo anniversario del disastro. Prima infatti occorrerà creare una nuova generazione di robot capaci di sopportare i livelli altissimi di radiazioni, sufficienti ad uccidere un umano in pochi minuti, e annientare una macchina in poche ore.
Un centro di ricerca da 100 milioni di dollari è stato allestito nelle vicinanze, proprio a questo scopo. Intanto sul tetto del reattore numero 3 è in allestimento una gru che dovrebbe prelevare 566 barre dalle piscine dell’impianto, ma non entrerà in funzione prima dell’aprile 2018.
La rimozione delle scorie radioattive dai dintorni della centrale, come fanghi e ceneri fuoriusciti in seguito all’incidente, è invece appena cominciata. I livelli di radiazione nell’area rimangono ancora diverse volte più alti della norma, nonostante il governo stia facendo pressione ai residenti per tornare nelle proprie abitazioni.