Intervista ad Andrea Giuliacci: “Dura la vita, se sbaglio le previsioni mia moglie non perdona”

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Intervista ad Andrea Giuliacci: “Dura la vita, se sbaglio le previsioni mia moglie non perdona”

di Lucia Esposito
www.liberoquotidiano.it

Dottor Giuliacci, ne approfitto subito: l’allenatore di calcio di mio figlio ha mandato questo messaggio: “Se non diluvia oggi giochiamo”. Che faccio, preparo la borsa?
«La prepari pure. Nel pomeriggio non pioverà, è prevista in serata una pioggia leggera».

Ma lei nella sua vita si fa condizionare dalle previsioni del tempo?
«Adesso che ho due figli piccoli sì. Se prevedo brutto non li porto fuori, invitiamo dei compagni a casa o andiamo al cinema».

Quando sa che pioverà porta l’ombrello?
«No, un meteorologo con l’ombrello fa terrorismo psicologico. Indosso l’impermeabile, alzo il bavero…».

Per non farsi riconoscere?
«È che ogni volta che piove, soprattutto nel week end, danno sempre la colpa a noi meteorologi. Come se avessimo il potere di cambiare il tempo. Purtroppo non siamo maghi. Alzo il bavero per sfuggire…»

Ma lei è meteoropatico?
«No, assolutamente. Le donne lo sono molto di più, ma c’è anche una spiegazione scientifica. Sono più sensibili ai cambiamenti del tempo».

Quindi un climatologo sa sempre quando provarci con una donna…
«Un tempo, adesso sono sposato».

E sua moglie la consulta?
«Lei è spietata».

In che senso?
«Prima di uscire mi chiede se deve portare l’ombrello e, se per caso sbaglio, sono spacciato».

Andrea Giuliacci è il volto delle previsioni meteo delle reti Mediaset, del sito meteo.it e insegna Fisica dell’atmosfera all’Università Bicocca di Milano. È figlio d’arte, suo papà Mario, è un volto storico delle previsioni sul Biscione e ora, dopo una parentesi su La7, trasmette la sua passione per le scienze ai quattro nipotini.

Da piccolo lei voleva fare il meteorologo?
«No. Ho un ricordo chiarissimo di me bambino che gioco sul tavolone della cucina con le macchinine. Quando mio padre rientrava a casa con le sue enormi mappe meteo che allora erano lunghe come lenzuoli, e doveva distenderle su quel tavolo per me il gioco finiva e io un po’ odiavo quei fogli».

Poi cosa è successo?
«Mi sono iscritto a Fisica perché ho sempre amato le materie scientifiche. Ho cominciato a seguire il corso di Fisica dell’atmosfera e sono rimasto affascinato. Da lì è cominciato tutto. In seguito, per specializzarmi ulteriormente, ho fatto un dottorato all’Università Federico II di Napoli in Scienze della Terra».

Aiutato dal fatto di avere il suo papà….
«Non nego che mi abbia aiutato. All’inizio qualcuno ha anche insinuato che fossi lì per il mio cognome, poi ho dovuto dimostrare di poter stare in quel posto. E ci sono riuscito. Ovviamente da mio padre ho ricevuto molti consigli. Lui li dà a tutti ma ovviamente io, essendo suo figlio, ho goduto più di altri di questo privilegio».

Com’è la sua giornata?
«Faccio delle levatacce. Quando inizio al mattino devo essere in studio alle sei. Le primissime ore faccio il meteorologo perché metto insieme tutti gli elementi a disposizione e faccio le previsioni poi, andando in onda, divento un comunicatore. Cerco di trasmettere concetti complicati con parole semplici».

Si rende conto della responsabilità enorme che ha? I nostri week end e le nostre vacanze sono nelle sue mani e in quelle dei suoi colleghi…
«Sì, infatti io mi sbilancio raramente con previsioni oltre i quattro giorni perché diventano poco attendibili».

Qualche estate fa scoppiò la guerra degli albergatori perché, dopo una serie di previsioni di piogge, molti turisti annullarono le prenotazioni.
«Gli albergatori sbagliano perché vorrebbero che noi meteorologi dicessimo che il tempo è sempre bello. È anche vero che alcuni colleghi esagerano. Soprattutto alcuni sul web che, per fare clic, trasformano una pioggia in un temporale e un temporale in un’alluvione».

Lei cosa fa, minimizza?
«No, assolutamente. Ma se il lunedì prevedo che il week end sarà brutto, lo tengo per me e aspetto il mercoledì quando sono più sicuro. La meteorologia è una scienza esatta».

Allora perché spesso le previsioni sono sbagliate?
«Perché è più facile mandare una sonda su Marte, che prevedere come sarà il tempo su Roma tra quattro giorni. Perché una volta iniziata la missione sul pianeta rosso, a meno che non incontri un meteorite, non ci dovrebbero essere incognite. Nell’atmosfera c’è una situazione caotica, nel senso che anche uno starnuto può determinare un cambiamento. Ma questo è il famoso paradosso del battito d’ali di una farfalla da una parte del mondo che è in grado di provocare un uragano dall’altra parte».

Ed è sempre così?
«Di certo, un meteorologo anche se avesse stazioni meteo su tutto il territorio, cosa che non accade in quanto abbiamo solo un sesto delle stazioni considerate il “minimo indispensabile” per fare delle previsioni attendibili, se anche avesse pc ancora più potenti di quelli oggi disponibili avrebbe il problema del battito di ali. Qualsiasi evento, anche impercettibile, può cambiare il quadro».

Anche un mio starnuto?
«Anche…».

Quindi, se il prossimo week end piove può essere anche colpa del mio vicino di casa?
«Anche…».

I suoi amici la chiamano per avere delle previsioni?
«Come quando hai l’amico medico a cui chiedi tutto. Ecco, molti mi chiamano per sapere se quel determinato giorno possono mettersi in viaggio, organizzare una gita o una serata in terrazza. Sa qual è la più grande sfortuna di un meteorologo?».

Quale?
«Che la Pasqua cade in primavera che è la stagione più instabile dell’anno. Nella settimana di Pasqua io faccio l’equilibrista per evitare facili ottimismi e anche delle previsioni nefaste. Vado avanti giorno per giorno. In questo periodo non invidio i miei colleghi americani con le elezioni presidenziali in arrivo».

Perché?
«In America ci sono molti eventi estremi come alluvioni, tornado etc. Se dovesse verificarsi proprio nel giorno del voto, potrebbe spostare molte migliaia di voti a seconda dello Stato coinvolto».

In Italia il meteo condiziona la politica?
«Il bel tempo sicuramente. Nel senso che gli elettori spesso preferiscono il mare alle urne».

Ricorda la peggiore previsione che ha fatto?
«Sì, ero all’inizio della mia carriera. La sera precedente avevo registrato il meteo per una radio privata. Al mattino presto, andando in studio, sentivo la mia voce dalla radio dell’auto che diceva: «Anche oggi una bellissima giornata di sole sulla Lombardia…” e i tergicristalli andavano all’impazzata. In quel momento avrei voluto tornare a casa e non uscire più».

Quando ha fatto la previsione che nessuno si aspettava?
«Mi capita talvolta al mattino. Quando fuori il cielo di Milano è grigio, gonfio di pioggia e dico in tv che è previsto bello. Alla fine l’operatore di regia mi guarda e mi chiede: “Ma hai visto fuori?” io gli rispondo di aspettare e dopo qualche ora il cielo si schiarisce».

L’evento atmosferico che preferisce?
«La neve, senza dubbio. Mi affascina perché cambia l’aspetto dell’ambiente. Mi piace vederla cadere e ammucchiarsi sulle strade anche se so che crea molti problemi».

Quello che ama meno?
«Il caldo afoso. Non lo amo e non mi piace annunciarlo perché so che molte persone lo soffrono».

Gli eventi estremi si possono prevedere?
«Non si può prevedere che domani, su Milano, a un’ora precisa ci sarà un nubifragio. Ma si può prevedere una situazione in cui si sa che si sviluppa un evento in una zona del Paese, in questo caso al Nord…».

L’evento atmosferico che vorrebbe annunciare?
«La neve a Ferragosto. Rovinerei le vacanze a molti, ma vista l’eccezionalità della situazione credo che mi perdonerebbero facilmente».

E l’evento a cui vorrebbe assistere?
«Vorrei trovarmi vicino alla zona di un uragano. In viaggio di nozze, mia moglie ed io eravamo ad Hong Kong abbiamo sfiorato un tifone. Per fortuna, perché credo che se fosse arrivato il mio matrimonio sarebbe partito col piede sbagliato. Mia moglie non me l’avrebbe perdonato».

Dicono che questa settimana tornerà l’estate. Mi consiglia di ritirare fuori i vestiti di agosto?
«Ci sarà un aumento delle temperature che al Sud saranno anche estive. Ma qui a Milano non dovremo riprendere i costumi».

È vero che ci aspetta un inverno freddissimo?
«Sarà più freddo dell’anno scorso in cui abbiamo avuto un inverno camuffato da autunno. Sarà un inverno più serio ma niente di glaciale».

Arrivederci, dottor Giuliacci. Allora preparo la borsa per il calcio e non porto l’ombrello?
«Sì, sì tranquilla».

Ps. Bollettino meteo: la partita di mio figlio si è svolta regolarmente, la pioggia leggera e sottile è caduta su Milano solo nella tarda serata. Tutto come previsto da Giuliacci.

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