È un futuro a tinte fosche, quello prospettato da Stephen Hawking, ma è anche un atto di fede nelle umane possibilità. Ancora una volta lo scienziato è tornato a parlare della Terra di domani, della necessità di evolvere in una specie multiplanetaria e, di nuovo, dei rischi connessi agli sviluppi dell’intelligenza artificiale.
Qualche giorno fa, in un’intervista per la versione cartacea di Wired, a proposito dell’AI ha chiaramente affermato che «l’umanità ha raggiunto un punto di non ritorno» e che l’intelligenza artificiale arriverà infine a un livello in cui sarà «una nuova forma di vita in grado di surclassare l’uomo».
2 commenti
Siamo sicuri che il sorpasso della razza umana operato da una specie più intelligente non sia già avvenuto in tempi remoti?
siamo sicuri che questo tipo di possiilità non sia frutto di una nostra fantasia legata al desiderio di saperci esseri non discendenti dalle scimmie?