Nuovo disastro ambientale nel Dakota del Sud: l’oleodotto Keystone perde quasi 800mila litri di petrolio
Scritto da Francesca Mancuso
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Il petrolio fa ancora danni. L’equivalente di circa 5.000 barili pari a 800mila litri sono fuoriusciti ieri dalla Keystone Pipeline, nel South Dakota, invadendo un campo erboso nella parte nord-orientale dello stato.
Lo sversamento è avvenuto nei pressi di Amherst e arriva pochi giorni prima che gli amministratori del vicino Nebraska decidano se concedere o no il permesso finale necessario a iniziare la costruzione di una parte delle condotte del Keystone XL. L’annuncio ufficiale è atteso per lunedì.
“Questa non è una piccola fuoriuscita da nessuna prospettiva”, ha detto Kim McIntosh, scienziato ambientale del Dipartimento dell’Ambiente e delle Risorse Naturali del Sud Dakota.
Dal canto suo, la TransCanada, società che gestisce l’impianto ha chiuso la conduttura e ha confermato la perdita petrolio. È già partita un’indagine per accertare le cause della fuoriuscita.
“TransCanada apprezza il supporto collaborativo dei funzionari locali, del personale addetto alle emergenze e dei commissari della contea di Marshall, nonché il proprietario terriero che ha dato il permesso di accedere al terreno per le attività di valutazione, identificazione e pulizia” ha fatto sapere la società.
Ma la situazione è davvero grave, come mostra una foto dello sversamento, pubblicata su Twitter.
Keystone fa parte di un sistema di condutture lungo 2.687 miglia, circa 4300 km e trasporta petrolio greggio dall’Alberta in diversi punti negli Stati Uniti, tra cui Illinois e Oklahoma.
Un reporter di The Aberdeen American News, presente sul posto al momento dello sversamento, ha fatto sapere che tutta l’area era bloccata dai veicoli di emergenza. Non sono mancate le proteste da parte di cittadini e associazioni che da anni si oppongono alla realizzazione del Keystone XL, un enorme sistema che verrebbe integrato a quello già esistente
Dopo il via libera dato da Trump la scorsa primavera, adesso si attendono i permessi necessari per concretizzare il progetto in Nebraska, Montana e South Dakota. L’oleodotto ha come obiettivo quello di unire alle raffinerie presenti negli Usa i giacimenti di sabbie bituminose, qualcosa come 800 mila barili di petrolio dal Canada al Nebraska da dove poi partiranno le altre reti secondarie verso gli impianti di raffinazione.
“Abbiamo sempre detto che la questione non è se un oleodotto si riverserà, ma quando, e oggi TransCanada ci sta dando ragione,” ha detto Kelly Martin del Sierra Club. “Questa non è la prima volta che la pipeline di TransCanada versa sabbie bituminose tossiche, e non sarà l’ultima.”
Image of Amherst incident taken earlier today by aerial patrol as part of our initial response. For more updates, visit https://t.co/8yWI1Oq2EM pic.twitter.com/uRNtYUdVjL
— TransCanada (@TransCanada) 16 novembre 2017