Trovati alti livelli di glifosato e AMPA nei terreni europei

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Trovati alti livelli di glifosato e AMPA nei terreni europei

I ricercatori: «L’estensione dell’approvazione Ue non è prudente»
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Sul glifosato (N-phosphonomethylglycine), l’erbicida più utilizzata in Europa, la discussione è sempre più arroventata dopo la pubblicazione dei “Monsanto Paper” e la Commissione europea è sempre più sotto accusa per averne procrastinato l’uso dopo il 2016, dopo che ra scadita l’autorizzazione.

Si sta discutendo – con l’Italia che sembra contraria – la possibilità un’ulteriore estensione “temporanea” dell’uso del glifosato nell’Eue  e una delle condizioni è che l’agente non abbia un impatto negativo sulla salute delle persone, degli animali e dell’ambiente. Eppure, nonostante l’esteso e massiccio uso del glifosato in questi anni, in pochissimi hanno cercato di capire quanto l’erbicida sia attualmente presente nei suoli agricoli.  A colmare la lacuna ci ha pensato lo studio “Distribution of glyphosate and aminomethylphosphonic acid (AMPA) in agricultural topsoils of the European Union” pubblicato su Science of The Total Environment

da un team internazionale di scienziati guidata dalla Wageningen University & Research e al quale ha partecipato anche l’italiano Luca Montanarella del , Joint Research Centre (Jrc), il braccio scientifico della Commissione europea. E i risultati dello studio sono un brutto colpo proprio per le tesi pro-glifosato della Commissione Ue: il 45% dei terreni agricoli europei contiene glifosato e acido aminometilfosfonico (AMPA), un metabolita che è il principale prodotto stabile della degradazione del glifosato. La presenza e le concentrazioni di AMPA sono risultate superiori a quella del glifosato, con alcuni campioni con 2 mg per chilogrammo di terreno. Anche se non esiste uno standard ufficiale per il suolo: per l’acqua potabile lo standard è un massimo di 0,1μg per litro.

Una delle autrici dello studio, Violette Geissen del Soil physics and land management group della Wageningen University & Research  spiega: «Glifosato e AMPA sono altamente persistenti dopo che si attaccano alle particelle del suolo. Ciò aumenta il rischio di contaminazione ambientale attraverso fattori quali l’erosione del vento o il dilavamento dei terreni contaminati. Se il glifosato viene utilizzato in aree con forte erosione da parte del vento, anche le persone possono essere esposte direttamente all’agente.

Oltre a essere trasportati dal vento, glifosato e AMPA possono anche attaccarsi alle particelle del suolo e finire nell’acqua superficiale.

Nel 2012 lo studio “Monsanto Glyphosate and AMPA” realizzato da Helene Hort ha analizzato oltre 75.000 campioni di acqua superficiale provenienti da tutta Europa. Il glifosato è stato trovato in un terzo dei campioni in concentrazioni a volte superiori a 300 μg per litro. L’AMPA è stato trovato in metà dei 57.000 campioni analizzati in concentrazioni a volte superiori a 200 μg per litro. Nel 2013 lo studio “Determination of Glyphosate residues in human urine samples from 18 European countries” di un team di ricercatori del laboratorio medico di Brema guidato da Wolfgang Hoppe ed altri ha dimostrato che il 44% dei campioni di urina prelevati da 180 persone in 18 paesi europei conteneva glifosato.

La Geissen conclude: «Questo porta alla conclusione che anche la Commissione europea deve fissare il più rapidamente possibile gli standard per glifosato e AMPA per le acque sotterranee e superficiali. I potenziali effetti negativi sulla biodiversità del suolo, sulla vita acquatica e sulle persone dopo essere stati esposti a queste sostanze sono molteplici. Considerando gli alti livelli di tracce di glifosato che abbiamo trovato nel suolo in tutta Europa, non è prudente estendere l’autorizzazione del glifosato».

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