Lesioni e danni più leggeri si verificarono in numerose altre località tra la piana di Gioia Tauro e la Locride, a sud, e la “Stretta” di Catanzaro a nord. La scossa fu avvertita fortemente, ma senza danni, fino a Reggio Calabria e a Catanzaro.
I morti accertati furono una quindicina, numero limitato dal fatto che gran parte delle popolazioni dell’area vivevano ancora in baracche di legno costruite dopo le disastrose scosse del 1783.
Vediamo cosa scriveva la Gazzetta di Bologna, il 5 novembre 1791
“Roma, 29 ottobre. Riferiscono le ultime Lettere di Napoli […] Soggiungono le medesime Lettere, che nel giorno 13 dello scadente Mese, erasi sentita nella Calabria una forte scossa di Terremoto, la quale avea rovinato molte Case, e diversi publici Edifizj, con grande spavento di quella Popolazione, non sapendosi per ora se vi sia perita alcuna Persona”.
Fonte: edurisk.it