L’Europa è a crescente rischio tornado

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Anche l’Europa sta diventando terra di tornado, che si formano sempre più numerosi e intensi sul nostro continente.
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Del resto che l’Europa sia tutt’altro che al riparo da questi violentissimi fenomeni atmosferici lo dimostra anche il numero totale di tornado osservati nel nostro continente in tutto il periodo compreso tra il 1950 e il 2015: ben 5.478 tornado, con una media di 83 all’anno e, soprattutto, un considerevole aumento a partire dagli anni 2000 (complice però anche una maggiore copertura da parte dei media e la grande diffusione di mezzi di comunicazione quali telefoni cellulari e internet).

La stagione dei tornado, il periodo in cui cioè sono più frequenti, va da maggio ad agosto: in questo quadrimestre infatti si è formato circa il 66% dei tornado osservati in passato, con un picco nel mese di luglio. La maggior parte (cioè il 74%) dei tornado registrati sul territorio europeo sono di intensità F0-F1 della Scala Fujita, la scala che misura la violenza di questi fenomeni atmosferici (dove 0 è il minimo e 5 il massimo d’intensità), mentre i tornado più intensi, di categoria F2 o superiore, sono mediamente 12 ogni anno.

Quanti invece i tornado di categoria F4 o F5, cioè quelli più distruttivi in assoluto? Ebbene nell’arco dei 65 anni considerati se ne sono osservati solo 13, l’ultimo dei quali, in ordine temporale, quello (di categoria F4) che nel Luglio del 2015 ha colpito con violenza Mira e Dolo, in Veneto.

In ogni caso la maggior parte dei tornado si forma nelle aree centrali d’Europa, dove anche il clima ha caratteristiche più marcatamente continentali e, non a caso, simili a quelle che si possono riscontrare nelle grandi pianure americane. Nel nostro Paese invece tra 1950 e il 2015 i tornado osservati sono 348 e nel complesso hanno causato 753 feriti, 62 decessi e danni per oltre 300 milioni di euro. Il Paese europeo colpito dal più alto numero di tornado però è la Germania (1027 eventi), seguita da Russia (685), Regno Unito (437), Spagna (426) e Francia (396). L’Italia quindi è solo al sesto posto, ma nonostante ciò nel nostro Paese i danni sono stati maggiori che in ogni altra nazione, principalmente a causa dell’alta densità di popolazione e di aree urbane.

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