La Zealandia era davvero un continente? Trovati migliaia di fossili e sedimenti che aumentano il dibattito scientifico

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La Zealandia era davvero un continente? Trovati migliaia di fossili e sedimenti che aumentano il dibattito scientifico

Una spedizione scientifica nel continente scomparso ha raccolto 8000 campioni per cercare di capire quando e perché si staccò dall’Australia
di Sarah Gibbens
www.nationalgeographic.it

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La topografia della Zealandia. Elaborazione World Data Center for Geophysics & Marine Geology (Boulder, CO), National Geophysical Data Center, NOAA

Sino ad ora non sappiamo molto del controverso “continente perduto”, ma un gruppo di scienziati ha deciso di voltare pagina.

Per due mesi un team di 32 ricercatori dell’Ocean Discovery Program ha esplorato una regione – chiamata Zealandia – collocata appena ad est dell’Australia.

Zealandia ha più o meno le dimensioni dell’India e solo ora viene esplorata perché per molti anni non se ne conosceva l’esistenza visto che giace ad una profondità che varia tra i 2500 e i 4000 metri sotto il livello del mare.

Gli studiosi hanno raccolto una grande quantità di dati, compresi quelli forniti da trivellazioni sul fondale marino, recuperando carote di sedimenti per una lunghezza di 2500 metri.

In questi campioni il team ha trovato testimonianze di vita nella regione che risalgono a milioni di anni fa.

“Oltre 8000 campioni sono stati esaminati e sono state identificate diverse centinaia di specie fossili”, spiega in una nota stampa Gerald Dickens, il condirettore scientifico della spedizione.

Secondo Dickens, una delle scoperte più importanti fatte sinora è che la Zealandia era probabilmente molto più in superficie rispetto a come è ora.

“La scoperta di conchiglie che appartenevano a organismi microscopici che vivevano in mari caldi e poco profondi e di spore e pollini di piante terrestri indicano che la geografia e il clima della Zealandia erano in passato decisamente diverse”, ha aggiunto Dickens.

Gli scienziati non sanno esattamente quando e come la Zealandia si è separata dall’Australia. Gli esperti sono divisi anche sul fatto se vada considerata o meno un continente.

In un’intervista con National Geographic realizzata nei mesi scorsi, il geologo della Northwestern University Christopher Scotese ha descritto la regione come una massa continentale sommersa, ma “non un continente”.
A suo avviso questa distinzione riduce la definizione ampiamente riconosciuta di continente a “massa terrestre emersa e circondata dall’acqua”. Altri scienziati sostengono invece che, il fatto che la Zealandia sia sommersa, non dovrebbe far passare in secondo piano la sua distinta struttura geologica.

Stando alla National Science Foundation, ciò che gli scienziati sanno è che questa regione è adagiata su due placche tettoniche – la placca australiana e quella pacifica – e che si staccò dall’Australia all’incirca tra i 40 e i 50 milioni di anni fa. Quando si verificò l’evento, la placca pacifica era collocata sotto quella australiana creando una zona di subduzione. E’ perciò una delle parti fondamentali della “Cintura di fuoco”, una regione di intensa attività vulcanica e sismica.

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Fotografia di Tim Fulton, International Ocean Discovery Program, Joides Resolution Science Operator

Perché è importante la Zealandia?

“E’ una parte cruciale della nostra storia. La Zealandia era parte dell’Australia e si è staccata per ragioni che non comprendiamo bene”, dice Jamie Allen, il direttore del programma per la National Science Foundation’s Division of Ocean Sciences.

I sedimenti raccolti forniscono una quantità di dati paleoclimatici che Allen definisce “registratori” della storia della regione.

Basandosi sulle caratteristiche dei microrganismi fossilizzati nel profondo della crosta terrestre della regione, gli scienziati sono in grado di determinare quanto fosse calda l’acqua e quando. Ciò fornisce un’indicazione sull’altitudine della Zealandia nel corso della sua storia milionaria. Capire come la vita sulla Terra reagì a questi cambiamenti può aiutare gli scienziati a creare dei modelli sulle possibili influenze che i grandi terremoti e le eruzioni vulcaniche potrebbero avere in futuro sul clima.

Il fatto che la Zealandia un tempo fosse più in superficie rispetto al livello del mare può fornire anche una teoria su come piante e animali si siano distribuiti in passato attraverso il Pacifico.

“Se comprendiamo perché il clima della Terra è cambiato in passato ciò ci può aiutare a creare dei modelli per il futuro”, dice Allen.

Gli scienziati che hanno preso parte alla spedizione devono ancora fornire maggiori dettagli sulle loro scoperte e pensano di studiare l’enorme quantità di informazioni raccolte nel corso del prossimo anno e pubblicare successivamente i risultati.

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