Dhanushkodi: la città fantasma indiana sprofondata nell’oceano e restituita dal mare 40 anni dopo!

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Dhanushkodi: la città fantasma indiana sprofondata nell’oceano e restituita dal mare 40 anni dopo!

Una città sprofondata nel mare. Non è colpa del riscaldamento globale se Dhanushkodi oggi non esiste più: si tratta di una città della costa indiana che sorgeva proprio di fronte allo Sri Lanka, ultimo avamposto prima dello stretto canale che separa le due nazioni.
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 Il suo nome significa proprio «Fine dell’arco», identificando la particolare posizione geografica in cui si trovava. Un luogo sacro e di pellegrinaggio, dove, secondo le scritture Hindu, si trovava il ponte di Rama. Oggi però, rimane solo una città fantasma, dove tutto è stato inghiottito dall’acqua, ferrovia compresa.

Uno studio condotto dal Geological Survey of India ha dimostrato che fra il 1948 e il 1949 la parte meridionale di Dhanushkodi è scesa da quasi 5 metri a causa di un movimento tettonico verticale che ha portato sott’acqua un lembo di terra lungo 7 chilometri. A dare poi il «colpo di grazia» è stata la depressione formatasi il 17 dicembre 1964, seguita a distanza di cinque giorni dal passaggio del ciclone di Rameswaram, con folate di vento a 280 chilometri orari e onde anomale alte sette metri.

Il ciclone ha spazzato via tutto quello che si è trovato davanti: 1.800 persone sono morte nella notte fra il 22 e il 23 dicembre e fra loro c’erano anche i 115 passeggeri a bordo del treno Pamban-Dhanushkodi. Una devastazione tale da portare il governo di Madras a dichiarare Dhanushkodi una città «inadatta al vere».

Solo nel dicembre del 2004 il mare intorno a Dhanushkodi si è ritirato a circa 500 metri dalla costa, riportando alla luce alcuni resti della città: la facciata di un tempio, alcune abitazioni, dei relitti e quel che resta della ferrovia e di una città fantasma che per sempre rimarrà tale.

 

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