Dopo i coralli anche gli anemoni si stanno sbiancando: pesci pagliaccio in pericolo
Il pesciolino Nemo e i suoi simili stanno dunque facendo i conti con un’altra minaccia legata ai cambiamenti climatici.
Scritto da Francesca Mancuso
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Non solo i coralli. Anche gli anemoni, le case in cui vivono i pesci pagliaccio, stanno subendo il cosiddetto sbiancamento. Il pesciolino Nemo e i suoi simili stanno dunque facendo i conti con un’altra minaccia legata ai cambiamenti climatici.
A rivelarlo è stato un nuovo studio condotto dal CRIOBE, laboratorio del CNRS research institute francese. Lo sbiancamento dei coralli è una nota conseguenze del riscaldamento globale e di quello delle acque del mare. Ciò riduce la fertilità dei pasci pagliaccio che vivono al loro interno.
Gli anemoni di mare sono parenti stressi dei coralli e vivono in simbiosi con alghe microscopiche, che conferiscono loro i bellissimi colori che li caratterizzano. I pesci pagliaccio si proteggono dai predatori riposando tra i tentacoli degli anemoni e ogni mese depositano le uova al loro interno, offrendo in cambio protezione.
Purtroppo, questo delicato equilibrio è in bilico. Per il nuovo studio, gli scienziati hanno monitorato 13 coppie di pesci e alcuni anemoni nelle barriere coralline dell’isola di Moorea (Polinesia francese), da ottobre 2015 a dicembre 2016. Il monitoraggio è stato condotto prima, durante e dopo l’evento di El Niño che nel 2016 ha provocato un riscaldamento record dell’Oceano Pacifico e svariati episodi di sbiancamento in tutto il mondo.
Secondo gli scienziati, in quel periodo la metà degli anemoni monitorati subì lo sbiancamento e venne registrata anche una drastica diminuzione del numero di uova vitali (-73%) dei pesci pagliaccio. Questi ultimi deponevano meno spesso e le uova presenti negli anemoni non sempre garantivano la nascita dei piccoli.
Esaminando alcuni campioni di sangue prelevati dalle coppie di pesci pagliaccio, gli scienziati francesi hanno rilevato anche un forte aumento del livello di cortisolo, l’ormone dello stress e una significativa riduzione delle concentrazioni degli ormoni sessuali (gli equivalenti di testosterone e estrogeni). Lo sbiancamento degli anemoni è quindi un fattore di stress che riduce i livelli degli ormoni sessuali e di conseguenza la fertilità del pesce.
Circa 4 mesi dopo la fine di El Nino, la salute degli anemoni e dei pesci è migliorata, molto tempo dopo che le temperature erano tornate alla normalità. Ma cosa accadrebbe se il riscaldamento globale avesse effetti duraturi? È questa la domanda a cui adesso gli scienziati tenteranno di dare una risposta.
Va detto anche che i pesci pagliaccio non sono un caso isolato: la vita del 12% dei pesci che vivono nelle acque della Polinesia francese dipende da anemoni e coralli. Nei casi di sbiancamento prolungato, come quello che tra il 2016 e il 2017 ha colpito la Grande Barriera Corallina, questo equilibrio potrebbe subire grossi rischi.
Lo studio è stato pubblicato su Nature.
Francesca Mancuso