TERREMOTI A CONFRONTO: Umbria 26/09/97 – Abruzzo 06/04/09
0di Daniela Querci
UGUALI MA DIVERSI – Cosa hanno in comune, e quali sono le differenze, fra i due sismi più devastanti che hanno sconvolto l’Italia negli ultimi 15 anni? (articolo scritto nel 2009 NDR)
Nonostante esistano elementi indicativi che possono indurre ad ipotizzare un evento sismico, non è ancora possibile prevedere se, quando, dove e con quale intensità avverrà un terremoto. Il gas Radon, ad esempio, viene monitorato da circa un ventennio in molte aree ad alto rischio sismico della Terra. E’ stato verificato che la sua concentrazione può aumentare nel corso di eventi sismici, infatti è un gas che può essere rilasciato da sezioni più o meno profonde del sottosuolo. Ma – attualmente – non è possibile correlare la quantità di Radon né ad un prossimo evento tellurico, né tanto meno al luogo ed al tempo preciso in cui questo potrebbe avvenire. Lo stesso tipo di ragionamento vale anche per le manifestazioni sismiche che precedono i terremoti di grossa magnitudo. Sciami sismici di entità modesta o moderata, come quelli che hanno preceduto i terremoti principali di Umbria ed Abruzzo, non sempre hanno il loro climax in scosse importanti e distruttive. In definitiva, la realtà è che non siamo ancora in grado di fornire previsioni accurate per gli eventi sismici. Ma le carte di pericolosità e di grado di rischio da terremoti esistono. E sono molto accurate. Utilizzarle al meglio per edificare strutture quanto più sicure possibile non è facoltativo. E’ un dovere.
Ma la meta è ancora lontana. E per conquistarla bisogna diffidare di chi ci illude con metodi empirici e soluzioni improbabili. La scienza – quella vera – prosegue lungo il suo cammino. Con tenacia e determinazione. Come ha fatto la gente dell’Umbria, che in simili circostanze è riuscita a trovare in sé la forza e la capacità di diventare protagonista, nonostante le fosse stato imposto il ruolo di vittima.
DANIELA QUERCI
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