Neve rosa, rossa, verde o color ruggine: ecco come cambia il colore delle precipitazioni nevose
I cambiamenti climatici incoraggiano la comparsa di alghe unicellulari che proliferano sul manto nevoso nelle regioni polari, e ne accelerano la fusione.
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Il fenomeno della neve rossa interessa entrambe le regioni polari, e anche i ghiacciai alpini.|Shutterstock
In un pianeta sempre più caldo, la neve sarà in futuro merce rara: l’ultima a ricoprire le regioni polari apparirà, in ogni caso, probabilmente rosa. È la provocazione – scientificamente attendibile – lanciata da un articolo del New Yorker, che riprende uno studio recente pubblicato su Nature Geoscience. Roman Dial e i colleghi dell’Alaska Pacific University hanno studiato da vicino la neve rossa e calcolato il suo ruolo importante nella fusione dei ghiacci artici.
Quello della neve rossa o rosa è un fenomeno naturale noto da secoli, che però il riscaldamento globale ha esasperato. La strana colorazione è dovuta ad alghe unicellulari di diversa specie (finora ne sono state identificate di tre generi: Coenochloris, Chloromonas e Chlamydomonas) che vivono nella neve e che in primavera, attraverso le acque di fusione, migrano in superficie, moltiplicandosi ed eseguendo la fotosintesi.
È solo a quel punto che diventano rosse: il colore è dovuto a pigmenti della famiglia dei carotenoidi (come l’astasantina) e per le alghe è una sorta di protezione/catalizzatore solare. Assorbe i raggi UV, riscalda gli organismi e i loro dintorni, aumenta l’acqua di fusione in cui proliferare. L’arida copertura nevosa si scioglie e diventa un ambiente in cui è più facile crescere.
La presenza di neve rosa incoraggia la proliferazioni di organismi che si nutrono delle micro alghe: dai vermi ai tardigradi. | Wikimedia Commons