Neuroni ricavati da cellule staminali efficaci contro il Parkinson
Nelle scimmie hanno ridotto i sintomi della malattia e migliorato il movimento fino a due anni dopo il trapianto, senza rigetto o altri effetti collaterali. Presto i primi test clinici sull’uomo.
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Una terapia sperimentale contro il Parkinson messa a punto in Giappone ha dato risultati incoraggianti sui primati e potrebbe essere testata sull’uomo entro la fine del prossimo anno.
Cellule pluripotenti indotte (iPS), cioè normali cellule umane adulte riprogrammate per trasformarsi in staminali capaci di differenziarsi, sono state “obbligate” a divenire neuroni che sintetizzano dopamina: esattamente il tipo di cellula cerebrale che il morbo di Parkinson mette fuori uso.
Le nuove cellule, trapiantate in macachi con una forma analoga di malattia, hanno portato, nell’arco di due anni, a un miglioramento nei movimenti di entità compresa tra il 40 e il 55%, come spiegato nello studio pubblicato su Nature.
La malattia di Parkinson è una condizione neurodegenerativa che causa la morte dei neuroni dopaminergici, responsabili della produzione del neurotrasmettitore dopamina. La loro perdita porta ai tremori e alle incertezze di movimento tipici della patologia, ma molte delle terapie attualmente impiegate intervengono sui sintomi – non sulle cause.