La Sonda Cassini si prepara al tuffo finale
A circa cinque giorni dalla fine della sua missione, la sonda Cassini si trova ora a metà della sua ventiduesima orbita del “Grand Finale” intorno a Saturno. Nella notte tra l’8 e il 9 settembre ha effettuato l’ultimo passaggio attraverso la divisione che separa il pianeta dai suoi anelli e lunedì 11 darà l’ultimo saluto – il goodbye kiss, come l’hanno chiamato alla NASA – a Titano, il più grande dei satelliti del gigante gassoso
di Emiliano Ricci
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Manca meno di una settimana all’epilogo della missione della sonda Cassini in orbita attorno al pianeta degli anelli. Il tuffo nell’atmosfera di Saturno è infatti previsto per il 15 settembre 2017. Alla NASA hanno calcolato l’ora esatta in cui l’ultimo segnale della sonda raggiungerà la Terra: al momento, l’orario previsto sono le nostre 13:55.
Ma le ultime cinque orbite del Grand Finale – ora Cassini è a metà della ventiduesima orbita, quella conclusiva – hanno portato la sonda a fare passaggi sempre più ravvicinati col pianeta e a sfiorare gli strati alti dell’atmosfera durante i passaggi al periapside, ovvero nel punto orbitale di minima distanza dal fuoco dell’orbita (centrato naturalmente nel pianeta)
In queste condizioni, Cassini ha iniziato a sentire l’azione frenante dei gas atmosferici, che ne hanno rallentato la corsa. Per questa ragione, il gruppo che si occupa del calcolo delle orbite ha continuamente aggiornato – e continuerà a farlo anche nelle prossime ore – il dato dell’istante che segnerà la “morte” della sonda. In ogni caso, durante questi cinque passaggi conclusivi a sfiorare l’alta atmosfera di Saturno, Cassini era pronta ad attivare i motori per ripristinare il corretto assetto orbitale.
L’ultimo segnale della sonda da Saturno sarà inviato alle 12:32 e verrà ricevuto da una delle antenne del Deep Space Network (DSN), la rete di radiotelescopi dedicata appunto alla raccolta dei segnali provenienti dalle sonde interplanetarie e gestita dal Jet Propulsion Laboratory (JPL) del California Institute of Technology (Caltech) di Pasadena per conto della NASA. Le tre antenne sono localizzate a Goldstone, in California, a Madrid, in Spagna, e a Canberra, in Australia.
In particolare, sarà proprio quest’ultima l’antenna
fortunata – perché orientata correttamente verso la sonda – a ricevere l’addio di Cassini, che arriverà circa 83 minuti dopo che questa sarà già immersa nelle nubi di Saturno (da cui le 13:55 di orario previsto di arrivo). Questo è appunto il tempo necessario alle onde elettromagnetiche a percorrere il miliardo e mezzo circa di chilometri che ci separerà in quel momento dal pianeta.
Ma prima di arrivare all’epilogo, Cassini ha ancora un po’ di tempo da impiegare. Questa notte, intanto, ha concluso l’ultimo passaggio attraverso la divisione che separa il pianeta dai suoi anelli. Lunedì 11 settembre, darà invece l’ultimo saluto a Titano – alla NASA hanno romanticamente intitolato questo momento goodbye kiss, il bacio d’addio – con un flyby piuttosto a distanza: Cassini passerà infatti a circa 120.000 chilometri dalla superficie del satellite.
La ventiduesima orbita del Grand Finale si concluderà alle 7:27 del 12 settembre, quando si troverà all’ultimo apoapside della sua carriera (analogamente al periapside, l’apoapside è il punto orbitale più distante dal fuoco dell’orbita). In quel momento la sonda imboccherà l’orbita senza ritorno, la numero 293, che non riuscirà a completare perché tre giorni dopo si cimenterà nel tuffo conclusivo.
Il 14 settembre la sonda scatterà l’ultima immagine di Saturno. Verranno scaricati gli ultimi dati ancora da inviare, poi la trasmissione Cassini-Terra verrà impostata in modalità continua per circa 14 ore e mezzo, dalle 23:45 del 14 fino al termine previsto delle trasmissioni. Nel frattempo il controllo dalla Terra sarà preso dall’antenna DSN di Canberra fino alla conclusione della missione.
A differenza di quanto fatto in questi venti anni di missione, infatti, durante i quali gli strumenti della sonda raccoglievano un po’ di dati e poi li trasmettevano anche ore o giorni dopo, nel (purtroppo) breve intervallo di tempo in cui Cassini, entrando nell’atmosfera del pianeta, sarà in grado di mantenere un assetto tale da tenere l’antenna di trasmissione orientata verso la Terra, trasmetterà praticamente in tempo reale i dati che via via verranno raccolti dagli strumenti di bordo. Lo scopo, ovviamente, è quello di non perdere nemmeno un bit di informazione sulle caratteristiche fisiche e chimiche dell’atmosfera di Saturno.
L’ingresso in atmosfera, secondo dati e calcoli aggiornati a questo momento, è previsto per le 12:31. Alla NASA stimano che i motori della sonda saranno in grado di mantenere l’assetto utile alla trasmissione per circa un minuto.
Poi la pressione del gas prenderà il sopravvento, Cassini finirà sballottata in balìa delle nubi e dei venti del pianeta e la trasmissione dei dati si interromperà definitivamente, per l’ultima volta. Come anticipato, la perdita del segnale della sonda è stimata per le 12:32. Da quel momento, ci sarà da gestire l’eredità, ricchissima, di una missione che ha segnato la storia dell’esplorazione planetaria.